Il deputato dei Cinque Stelle chiarisce che non ci sarà nessuna alleanza con Dema, il movimento politico che fa capo al sindaco di Napoli Luigi de Magistris
Napoli, 11 novembre – “Non c’è nessun dialogo o alleanza. Con de Magistris c’è stato semplicemente uno scambio di contenuti. Sappiamo bene quali sono le cose che non vanno bene a Napoli e lo abbiamo fatto presente più volte, poi ovviamente non abbiamo alcun problema ad intavolare dibattiti su diversi temi della vita politica”. Lo ha detto il deputato del Movimento 5 Stelle Roberto Fico, commentando l’incontro avvenuto a Montecitorio tra Luigi Di Maio e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris (vai all’articolo).
In questo modo Fico, che secondo alcuni sarebbe pronto a correre nel 2021 per la carica di sindaco di Napoli, a margine del seminario Parole guerriere ha chiarito che non è ipotizzabile nessuna alleanza né con il movimento Dema, che fa capo a de Magistris, né con Mdp e altre forze di sinistra. “Con Mdp – ha spiegato Fico – non c’è in vista alcuna alleanza. Ci sono i partiti che hanno fatto sempre bello e il cattivo tempo nel Paese e c’è il Movimento, che sta portando avanti un’altra politica”.
Il parlamentare 5 Stelle, a margine del seminario, ha commentato anche due recenti fatti di cronaca: l’aggressione a Ostia subita da un giornalista Rai e l’irruzione di alcuni rappresentanti dei collettivi studenteschi all’interno della Federico II, nel corso dell’incontro con Massimo D’Alema sulla crisi europea e la socialdemocrazia. Quanto all’aggressione della troupe Rai da parte di Roberto Spada, fratello del boss Carmine Spada detto Romoletto, il deputato 5 Stelle ha affermato: “Cerchiamo di dividere l’aggressione di un delinquente ad un giornalista e parlare di contenuti rispetto al mondo dell’informazione, vediamo di avere un confine di demarcazione ben chiaro. Lì c’è un aggressione a una persona che faceva il suo lavoro e tutti siamo stati subito vicini al giornalista di Nemo”.
Rispetto a quanto è invece avvenuto alla Federico II, Fico ha detto: “Quando non si lascia parlare qualcuno è sempre sbagliato. Protestare anche in modo forte lo ritengo giusto ma – conclude – è corretto farlo sui contenuti e lasciare tutti liberi di parlare all’interno delle università. Questo è il minimo per un paese civile e democratico come il nostro”.