Assediati da attentati dinamitardi gli esercizi commerciali a Nord di Napoli

Così interviene anche Roberto Saviano: “Nove bombe in due mesi nel Napoletano tra Afragola, Casoria e Cardito. Tre esplose solo la notte scorsa. Bombe vuol dire guerra. E della guerra in genere si parla. Un territorio in guerra genera attenzione, pagine e pagine di giornali, aperture di tg. E invece niente. Un silenzio quasi totale, perché parlare di questo fa male all’Italia e fa male a Napoli. Fa male all’immagine che dovremmo dare di… noi. Quindi zitti, mentre nascono nuove piazze di spaccio. Zitti, mentre tra una bomba e l’altra nuovi equilibri si consolidano. Zitti per non “sputtanare” Napoli. E intanto, non creando dibattito e riflessioni, non si genera cambiamento. Raccontare e denunciare sono il necessario inizio per una trasformazione vera.”
I cittadini sono stati lasciati soli, il muro di silenzio che è stato innalzato è diventato indecoroso per un Paese che si dichiara democratico. Vi è la chiara necessità che questo venga abbattuto, il ruolo di chi fa informazione è anche quello di raccontare la realtà non fermandosi alla superficie, ma scavando per far emergere collegamenti, lati oscuri e verità nascoste. Si sta tentando di isolare quelle cittadine a nord di Napoli, per controllarle, per definire nel miglior modo possibile quel chiaro potere fondato sul terrore, un’omertà che oramai dura da mesi, la solidarietà diretta a celare l’identità degli autori di reati, quella solidarietà dettata da interessi pratici o di consorteria oppure semplicemente imposta dal timore di rappresaglie, quell’astenersi volutamente da accuse, denunce, testimonianze, o anche da qualsiasi giudizio nei confronti di una determinata persona o situazione. Non sono questi i bravi cittadini, non è questa la buona politica e l’amore per il proprio Paese.
Necessariamente bisogna prendere a picconate quei mattoni e fare breccia in un silenzio imposto, deve essere l’unica volontà di cittadini civili, di una lotta dove l’unica realtà da difendere sia la libertà di chi vuole continuare a vivere in una Campania senza preoccuparsi del pizzo, furti, rapine, di quella malavita che si è radicata nella nostra cultura ma, che dovremmo estirpare con forza e coraggio.