Le reazioni della politica in seguito all’indagine che ha portato all’arresto di 55 dipendenti dell’ospedale Loreto Mare nell’ambito del blitz anti-assenteismo dei carabinieri del Nas su mandato della Procura di Napoli
“Saremo inflessibili contro chi non fa il proprio dovere”. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, parlando dell’inchiesta sull’assenteismo che vede coinvolti medici, infermieri e addetti tecnici amministrativi dell’Ospedale Loreto Mare.
“Per dare una opportunità di lavoro ai giovani della Campania – ha aggiunto – l’unica cosa che non possiamo consentirci sono le chiacchiere al vento insieme con la demagogia di chi scarica sempre sugli altri le responsabilità. Il tempo delle chiacchiere è finito mi auguro che questo sia compreso da tutti”, ha concluso De Luca.
Per il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, quella che viene fuori dalle indagini delle Procura di Napoli sugli assenteisti “è una pagina vergognosa, è devastante e inaccettabile. Fa male al cuore”. “Mi auguro – ha aggiunto il sindaco – che ci siano subito provvedimenti forti perché ci sono tanti medici e tanto personale sanitario che lavora in condizioni difficili, certe volte in modo eroico, ci sono pazienti che non riescono a essere curati, c’è una politica che sulla sanità ci ha mangiato e poi c’è gente che, invece di lavorare, va a giocare a tennis o a fare il cuoco”.
L’europarlamentare di Forza Italia, Fulvio Martusciello, ha attaccato il governatore e il suo metodo di selezione dei manager degli ospedali. De Luca, afferma Martusciello, “non sceglie i migliori ma sceglie i più fedeli e i più fedeli sono sempre i peggiori. Bassolino o Caldoro avrebbero preteso ben altre dimissioni, lui invece minaccia ma non agisce”.
“Vergnoso, vergognoso, vergognoso. Non ho altro modo per esprimere la posizione del Movimento 5 Stelle su questa assurda vicenda che a questo punto non penso che si configuri come un unico caso, visto il riscontro quotidiano delle segnalazioni che ci giungono e che evidenziano carenze di personale e ritardi nell’erogazione dell’assistenza sanitaria”. Lo ha affermato la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Valeria Ciarambino. La consigliera ha annunciato il M5s presenterà in Consiglio regionale una mozione per proporre soluzioni concrete, tra cui la possibilità di introdurre la “vigilanza popolare”, affinché fatti del genere non accadano più.
“Chiederemo – ha spiegato la consigliera pentastellata – alla Giunta De Luca di rendere identificabili tutti gli operatori sanitari al lavoro obbligandoli a esporre sul camice il cartellino con il loro nome e cognome e che ogni reparto e ufficio debba affiggere quotidianamente l’elenco del personale di turno, precisando esattamente gli orari, così che cittadini e pazienti possano rilevare e segnalare tutte le inadempienze”.
“La ‘vigilanza popolare’ – ha proseguito – è indispensabile laddove oramai è evidente l’incapacità delle Asl e della stessa Regione a esercitare un controllo adeguato e questo nonostante esistano uffici ispettivi, che non si capisce che cosa controllino”. A tal proposito la Ciarambino si chiede come sia stato possibile che “nella direzione dell’ospedale e dell’Asl e in Regione nessuno si sia accorto di nulla” e si augura che la Regione si costituisca parte civile nel processo. Inoltre, non appena venga accertata la colpevolezza, conclude Ciarambino, “dovrà scattare senza se e senza ma, oltre al licenziamento dal posto di lavoro, anche e soprattutto la radiazione dagli ordini professionali”.
È proprio l’Ordine dei Medici di Napoli e provincia è intervenuto sulla vicenda attraverso il presidente Silvestro Scotti. “Comportamenti come quelli ripresi nell’indagine – ha affermato Scotti – non sono degni di un Paese civile. Ci rammarica che anche dei medici risultino coinvolti nella cricca dei furbetti del cartellino, se le accuse a loro carico dovessero risultare fondate l’Ordine dei medici di Napoli – ha concluso – sarà implacabile nell’applicare le sanzioni previste”.
Per Carlo Rienzi, presidente del Codacons, “i furbetti del cartellino sono una vera e propria piaga per la sanità e per la Pubblica amministrazione”, perché “mentre i dipendenti infedeli vanno a giocare a tennis o a sbrigare faccende personali, i cittadini subiscono conseguenze di una sanità pubblica allo stremo”. “Basti ricordare – ha proseguito Rienzi – il caso di pochi giorni fa dei pazienti curati sul pavimento in un ospedale pubblico. L’assenteismo dal lavoro ha infatti ripercussioni dirette per gli utenti, perché riduce le prestazioni erogate dalla Pubblica amministrazione e peggiora i servizi resi alla cittadinanza che, ricordiamo, attraverso le tasse paga gli stipendi ai furbetti del cartellino”.