Convegno “Microinfusori e Dintorni”. In Campania  circa 400.000 persone sono  affette da diabete

Solo in Campania i diabetici  sono circa 400mila. La tecnologia e un nuovo approccio alla malattia disegnano il paziente  del futuro

Napoli, 20 gennaio – Vivere la propria quotidianità come le persone che non hanno il diabete: questo è il sogno degli italiani che soffrono di questa malattia. Secondo i dati ISTAT del 2016, sono oltre 3 milioni in Italia le persone che dichiarano di essere affette da diabete, il 5,3% dell’intera popolazione (16,5% fra le persone di 65 anni e oltre) e un altro milione che non sa di esserlo. Solo in Campania i diabetici  sono circa 400.000. Insuline con un profilo sempre più simile a quello fisiologico, dispositivi per la somministrazione automatica di insulina senza più la necessità di iniezioni quotidiane, sistemi di monitoraggio  continuo della glicemia in grado di tenerla sotto controllo, l’uso sempre più efficace della telemedicina e delle APP sono solo alcune delle risposte che negli ultimi 10 anni sono state date alle crescenti domande dei medici, dei pazienti e dei loro familiari.

Il futuro dell’approccio al diabete è stato al centro dei lavori del convegno “Microinfusori e dintorni”, giunto alla decima edizione, che si è tenuto dal 18 al 20 gennaio a Vietri sul Mare, Napoli. Vi hanno preso parte oltre 100 i diabetologi tra i maggiori esperti italiani nel campo delle innovazioni farmacologiche e tecnologiche nella gestione della patologia : “Il Convegno è nato per capire e utilizzare al meglio le opportunità che cominciavano ad essere disponibili, sia per quanto riguarda le terapie e la loro somministrazione sia per quanto riguarda gli strumenti per il controllo dei parametri glicemici. – Spiega Mariano Agrusta, Direttore Diabetologia e Dietologia della Casa di cura Ruggiero, Cava de’ Tirreni, già Direttore U.O.D. Endocrinologia e Diabetologia Ospedale di Cava-Costa d’Amalfi e Coordinatore Nazionale del Gruppo di Studio AMD Psicologia e Diabete – In questa edizione i temi di punta riguardano le innovazioni farmacologiche, la prevenzione del rischio cardiovascolare e le nuove frontiere terapeutiche nella gestione del diabete del terzo millennio come ad esempio i sensori impiantabili per il monitoraggio continuo della glicemia”. Questo ultimo aspetto è fondamentale per gestire al meglio la patologia e ridurre il più possibile il rischio di complicanze.

Nel trattare la malattia bisogna considerare l’intera complessità della vita del paziente, in termini personali e sociali. Gli specialisti devono scegliere le terapie e la tecnologia che meglio rispondono alle necessità quotidiane del singolo pazienteici, di un trasmettitore di dati e di un erogatore di insulina (microinfusore).

Il funzionamento di Eversense è molto semplice: è un sensore di pochi millimetri che attraverso una piccola incisione e senza la necessità di punti di sutura, viene posizionato sottocute ed è in grado di monitorare la glicemia per tre mesi di seguito – a breve arriverà a sei mesi – con un notevole miglioramento della qualità di vita del paziente. Il trasmettitore, anch’esso di piccole dimensioni, viene fatto aderire alla parte superiore del braccio in corrispondenza del sensore, può essere rimosso in caso di necessità e poi nuovamente applicato come un cerotto, mentre il sensore rimane sempre nel sottocute.  Le informazioni vengono inviate a un dispositivo mobile (il proprio smartphone) e in caso di ipo o iperglicemia  avvertono la persona con degli allarmi. In questo modo, il paziente può prontamente modificare o meno la propria terapia, prima di arrivare a livelli troppo bassi o troppo alti di glicemia. Infine, attraverso un sistema web-based le informazioni possono, su esplicita autorizzazione della persona e nel rispetto della privacy, essere trasmesse al team diabetologico che sarà così in grado di monitorarne l’andamento ed, eventualmente, comunicare al paziente le opportune correzioni.

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