“Villaggio Turistico offre servizi di baby-sitting e animazione, mini club, gonfiabili e gioco-sport per i piccini e nel contempo aree fitness, balli di gruppo e campi sportivi per gli adulti. Il relax e il divertimento è garantito anche nei tanti alberghi della zona: tutti attrezzati di piscina in giardino anche a misura di bambino e piccoli centri Spa per garantire il benessere di tutta la famiglia. Attrazioni e spettacoli coinvolgenti”
Un annuncio pubblicitario che non fa una piega e che siamo abituati ormai a leggere ovunque.
Le spiagge non sono più quelle di una volta e non solo per la configurazione naturale modificata dagli interventi umani: una struttura balneare al passo con i tempi deve dotarsi di attrezzature che vanno dall’aquagym all’hidrobike, dal beach tennis al beach volley, passando per il diving e giungendo fino al pilates .
Non dimentichiamo i massaggi, quelli autorizzati e quelli d’importazione.
Abbiamo proprio bisogno di tutto questo?
Sì, perché i due imperativi dei tempi moderni impongono tassativamente forma fisica e divertimento.
La società attuale rivolge sempre maggiore attenzione al corpo, alla sua immagine e alle diverse rappresentazioni della corporeità. La realtà mediatica , nella quale siamo immersi, contribuisce ad enfatizzare tale fenomeno, fino a rendere il corpo un’icona preponderante che si impone, in maniera pervasiva , in ogni ambito dell’esistenza. L’apparire conta più di qualsiasi altra esperienza al mondo.
“L’ideologia” è questa, in sostanza: un seducente aspetto fisico è l’esclusiva chiave di accesso al successo.
Un altro aspetto non trascurabile è la forsennata ricerca di nuove forme di divertimento, probabilmente conseguenza dell’attuale “clima” ansioso ed incerto. C’è necessità di procurarsi distrazioni forti che impediscano di pensare ai problemi presenti e al futuro.
Ma la vita da spiaggia non è appannaggio del terzo millennio: è un’invenzione antica e il desiderio di godersi un’estate al mare trascende i decenni.
Magari si andava a mare con la famigliola, in una bella Fiat 500 o Fiat 600, piena zeppa di persone e cibo.
L’unico desiderio era quello di trascorrere una giornata di mare, sole e svago.
Si passavano ore ed ore sdraiati a prendere il sole, alternando soste sotto l’ombrellone per rinfrescarsi, qualcuno sonnecchiava, chi leggeva un buon libro e poi, c’erano gli amanti della musica con l’immancabile mangiadischi a batterie.
E siccome era improbabile all’epoca perdere la forma fisica durante l’inverno, il massimo dell’attività erano una partita a Tamburello sul bagnasciuga o a Pallavolo, immersi nell’acqua fino ai polpacci.
Il mondo era diverso, la nostra migliore amica era la serenità, quella che gli italiani stanno perdendo.
Che nostalgia.