Termina in parità la gara d’andata degli ottavi di finale di Champions League tra Napoli e Barcellona al San Paolo. L’ex Juve Arturo Vidal espulso nel finale salterà il ritorno, così come il diffidato Busquets
NAPOLI (4-3-3): Ospina; Di Lorenzo, Manolas, Maksimovic, Mario Rui; Ruiz, Demme (34′ st Allan), Zielinski; Callejòn (29′ st Politano), Mertens (9′ st Milik), Insigne. Allenatore: Gattuso
BARCELLONA (4-3-1-2): Ter Stegen; Semedo, Piqué (48′ st Lenglet), Umtiti, Junior Firpo; De Jong, Busquets, Rakitic (11′ st Arthur); Vidal; Griezmann (43′ st Ansu Fati), Messi. Allenatore: Setièn
MARCATORI: 30′ pt Mertens (N), 12′ st Griezmann (B)
ARBITRO: Brych (Ger)
Al San Paolo la gara d’andata degli ottavi di finale tra Napoli e Barcellona termina 1-1. Al gol di Mertens al 30′ del primo tempo risponde Griezmann al 57′. Partita molto attenta dal punto di vista difensivo da parte del Napoli che per tutta la gara è stato bravo a non concedere molti spazi agli avversari e poi quando ha potuto è partito in ripartenza. Proprio da una ripartenza è nato il gol del Napoli, con Zielinski lesto a rubare palla a Firpo e poi a servire Mertens, che ai 20 metri avendo un po’ di spazio non ha esitato a tirare: gol bellissimo del belga che entra nella storia del Napoli raggiungendo l’ex capitano Hamsik a quota 121 gol nella classifica all time dei marcatori. Al minuto 57′ in una, forse l’unica vera sbavatura difensiva, è arrivato il gol del Barcellona con Griezmann: segno che a certi livelli, con le grandi d’Europa, non puoi permetterti di sbagliare niente. Ma Gattuso e i tifosi possono sorridere per l’atteggiamento del Napoli, che ha dimostrato ancora una volta una certa solidità difensiva. Il lavoro di Ringhio sta pagando, se il Napoli di Ancelotti prendeva troppi gol adesso le cose sono cambiate. Si punta molto di più ad avere una fase difensiva solida a livello di squadra (quindi di collettivo) e poi appena si presenta la possibilità ad attaccare e segnare.
Formazione tipo per Gattuso. Al centro dell’attacco Mertens con ai lati Callejon e Insigne, i centrali di difesa sono Manolas e Maksimovic con ai lati Di Lorenzo e Mario Rui. A centrocampo Demme viene affiancato da Fabian Ruiz e Zielinski. L‘allenatore del Barca Setién invece sceglie di affidarsi a Rakitic lasciando in panchina Arthur, così come schiera Umtiti invece di Lenglet al fianco del capitano Piqué. Il Barcellona domina nel possesso palla ma non riesce a rendersi pericoloso. Al 9′ ci prova Leo Messi al limite dell’area ma il suo tiro è alto. È una delle poche azioni degne di nota dei blaugrana. Il Napoli dal canto suo non ha fretta e aspetta l’occasione giusta per ripartire in contropiede, occasione che si presenta al 30′ con Zielinski lesto a rubare palla a Firpo e a servire Mertens: il belga ha un po’ di spazio e non esita a tirare a giro, gol per il Napoli. Per l’attaccante è il gol numero 121 in maglia azzurra, raggiunto l’ex capitano Hamsik nella classifica all time dei marcatori (Maradona si fermò a quota 115, ndr). Il Napoli ha anche l’occasione per raddoppiare con Callejon che trova Manolas al centro dell’area, il difensore ex Roma non inquadra la porta.
A inizio ripresa il Napoli perde Mertens, che si infortuna per un fallo di Busquets: il centrocampista viene ammonito ed essendo già diffidato salterà la gara di ritorno. Pochi minuti dopo i blaugrana vanno in gol: lancio di Busquets per Semedo che trova tutto solo al centro dell’area Griezmann, per l’attaccante francese è un gioco da ragazzi firmare l’1-1. Il Napoli non ci sta e riesce a rendersi pericoloso prima con un destro di Insigne che costringere alla parata Ter Stegen e poi con Callejon, occasione ghiotta per lo spagnolo che però è poco lucido e calcia addosso al portiere. Nel finale ci riprova Insigne, classico tiro a giro ma la conclusione è troppo alta. All’88’ il Barcellona perde l’ex Juve Arturo Vidal: il trequartista prima si rende protagonista di di un brutto fallo su Mario Rui e poi inveisce contro l’arbitro. Vidal salterà come il diffidato Busquets la gara di ritorno in programma il 18 marzo al Camp Nou. Il Napoli può ancora credere nell’impresa.