Al Parco Archeologico di Ercolano parte la rivoluzione digitale

La progettazione è stata realizzata dal Packard Humanities Institute

Il Parco Archeologico di Ercolano è al lavoro per la realizzazione del Museo Digitale (MuDE): un vero e proprio ecosistema digitale del patrimonio culturale, con un marcato accento sull’integrazione tra reale e virtuale per catturare l’interesse di nuovi pubblici e rendere ancora più avvincente l’esperienza della visita anche per chi è già appassionato di storia e archeologia. Una banca dati “aperta” della conoscenza del patrimonio Ercolanese, sia a livello scientifico sia per un pubblico di non addetti ai lavori. L’intento è quello di ampliare in modo sostanziale l’offerta culturale del Parco e nel contempo rendere accessibili una pluralità di dati strutturati, planimetrie, modelli 3D, ricostruzioni virtuali, fotografie ad alta risoluzione, documentazione di archivio e contenuti scientifici.

E’ stato infatti stipulato in questi giorni il contratto di servizi che dà l’avvio alle attività del MuDE (Museo Digitale di Ercolano), la cui progettazione è stata realizzata dal Packard Humanities Institute grazie alla virtuosa collaborazione con il Parco di Ercolano a fronte di un finanziamento europeo per la digitalizzazione da parte del Ministero della Cultura.

Gli utenti avranno la possibilità di accedere in maniera dinamica a tutte le informazioni disponibili su un determinato argomento, reperto o contesto archeologico collegando agilmente le informazioni di proprio interesse. La piattaforma MuDE consentirà infatti a ciascun utente di costruire il proprio itinerario tematico virtuale o reale all’interno dell’area archeologica. Tecnologia, interoperabilità dei dati e più in generale della conoscenza, valorizzazione del territorio, servizi per i cittadini, prospettive occupazionali per gli operatori del settore, sviluppo sostenibile e inclusivo sono gli obiettivi a cui mira l’intero progetto

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