L’ex portiere contribuì alla vittoria del primo scudetto del Napoli. Aveva 67 anni ed è morto a causa di problematiche cardiache dopo un intervento chirurgico
“Il mondo del calcio piange la scomparsa di Claudio Garella, portiere che ha lasciato un segno indelebile nella storia del Napoli. Garella è stato tra i protagonisti assoluti del primo scudetto azzurro nella stagione 1986/87. Era arrivato a Napoli nell’estate del 1985, all’alba della radiosa era maradoniana. In azzurro ha disputato 3 stagioni vincendo il tricolore e la Coppa Italia”. Così la SSC Napoli saluta Claudio Garella, ex portiere degli Azzurri morto oggi a 67 anni a causa di problematiche cardiache dopo un intervento chirurgico al cuore. Arrivato a Napoli nell’estate del 1985, subito dopo aver vinto uno scudetto con il Verona di Osvaldo Bagnoli, l’ex portiere contribuì anche al primo scudetto della storia Azzurra nella stagione 1986-1987 e alla conquista della terza Coppa Italia da parte del Club.
“Soprannominato ‘Garellik’, per il suo stile unico e inconfondibile – continua la nota del Napoli –, Claudio Garella vinse 2 scudetti in due squadre che in precedenza non l’avevano mai conquistato: il Verona nel 1985 e il Napoli due anni dopo. Un primato che definisce i contorni non solo sportivi ma anche umani, emotivi e professionali di un portiere che resterà sempre nella leggenda azzurra. Il Presidente Aurelio De Laurentiis, i dirigenti, lo staff tecnico, la squadra e tutta la SSC Napoli – conclude – esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di un indimenticabile protagonista della nostra storia”.
“Claudio è stato un ottimo compagno di viaggio, col suo modo di fare e il suo particolare modo di parare è stato protagonista di quel Napoli. Carattere schivo, un po’ timido, grande atleta, uno degli artefici dello scudetto”. Così lo ha ricordato Beppe Bruscolotti, ex compagno di squadra nel Napoli. “In albergo Italo Allodi – ha aggiunto Bruscolotti – disse che l’aveva voluto espressamente. Perché aveva vinto a Verona, perché portava l’esperienza di quello scudetto ed anche perché ci avrebbe portato fortuna. E così fu”.
Salvatore Bagni, altro ex compagno in quello storico Napoli, ha invece affermato: “Garella è stato un grande professionista. Claudio era un gigante buono, una persona umile che andava d’accordo con tutti. Una persona troppo per bene. Non lo sentivo da un po’ di, lui si era isolato, aveva un carattere molto riservato. Ma lo ricordo con grande affetto, si faceva voler bene e andava d’accordo con tutti. L’ultima volta l’ho visto nel 2005 alla partita d’addio di Ciro Ferrara. Era un compagno ideale e ha vinto tanto, stava nel suo e aiutava i compagni in ogni momento. Non potevi non avere un rapporto positivo con lui, era impossibile”.