Napoli-Verona 0-0. Gli Azzurri non riescono a superare il muro degli scaligeri

Al Maradona termina a reti bianche. Gara con poche emozioni ma nel finale il neo entrato Osimhen becca la traversa

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Kim, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Demme (19′ s.t. Zielinski), Elmas (27′ s.t. Lobotka); Politano (40′ s.t. Zedadka), Raspadori (27′ s.t. Osimhen), Lozano (19′ s.t. Kvaratskhelia). All. Spalletti.

VERONA (3-4-1-2): Montipò; Dawidowicz, Hien, Ceccherini (20′ s.t. Coppola); Faraoni (25′ s.t. Terracciano), Tameze, Abildgaard, Depaoli; Duda (25′ s.t. Verdi); Lasagna (41′ s.t. Ngonge), Gaich (20′ s.t. Djuric). All. Zaffaroni.

ARBITRO: La Penna di Roma

Tra Napoli e Verona finisce 0-0 la gara valida per l’anticipo della 30esima giornata del campionato. Un punto che fa molto comodo alla squadra di Zaffaroni, in piena lotta per non retrocedere, meno agli Azzurri che avrebbero preferito i tre punti per avvicinarsi ancora prima all’aritmetica scudetto. Spalletti, come prevedibile, ha scelto un massiccio turnover (5 i cambi) per far riposare i suoi in vista della gara di martedì con il Milan nel ritorno dei quarti di finale di Champions, quando ci sarà da ribaltare la sconfitta di misura (al Meazza finì 1-0). Nonostante questo si è giocato a senso unico, come dimostra il dato sul possesso palla vicino all’80% per il Napoli, che tuttavia non è riuscito a trovare la zampata vincente, andando vicino al gol solo nel finale con l’ingresso di Osimhen che ha beccato la traversa. Con il pari il vantaggio sulla Lazio seconda è ancora ampio, ben 14 i punti sulla formazione dell’ex Sarri, con 8 gare ancora da giocare e quindi 24 punti ancora da conquistare. Meglio concentrarsi ora sulla partita di martedì in Champions e solo dopo pensare alla Juve che gli Azzurri affronteranno in trasferta in una gara delicatissima per le ambizioni della Vecchia Signora. A seguire le gare con Salernitana, Udinese e Fiorentina: in una di queste tre partite il Napoli potrebbe finalmente festeggiare il terzo tricolore della sua storia.

Come anticipato Spalletti fa riposare 5 giocatori in vista della sfida in Champions. In difesa al posto di Rrahmani c’è Juan Jesus a far coppia con Kim (squalificato in coppa) e sulla destra Olivera al posto di Mario Rui. A centrocampo per la prima volta in stagione si vede titolare Diego Demme, a far coppia con lui Anguissa (anch’egli squalificato in coppa) ed Elmas. In attacco c’è Raspadori con ai lati Politano e Lozano. Nel Verona invece mister Zaffaroni opta per Gaich in attacco, preferito a Djuric. Si assiste fin da subito a una partita abbastanza noiosa, con il Napoli a fare possesso palla tutto il tempo e il Verona a difendersi. Il Verona ci prova con Lasagna in un’occasione ma Meret si distende bene mentre gli Azzurri non tirano mai nella porta avversaria, chiusi dal pullman davanti alla difesa piazzato dagli scaligeri.

Nel secondo tempo lo spartito della gara non cambia ma il Napoli fa vedere qualcosa in più. Al 56’ Di Lorenzo si rende pericoloso con un colpo di testa su palla di Anguissa, di poco a lato il suo tentativo. Spalletti vuole vincerla e fa entrare prima Zielinski e Kvara al posto di Demme e Lozano e poi Lobotka e Osimhen al posto di Elmas e Raspadori. Proprio Osimhen, al rientro dall’infortunio, si dimostra in grande spolvero beccando la traversa al minuto 81. Nel finale proteste del Napoli per un fallo su Kvara non ravvisato dall’arbitro, che stava per costare caro agli Azzurri, visto il contropiede del Verona con Ngonge: tutto solo davanti a Meret il belga si divora il gol del vantaggio. E sarebbe stata una vera beffa per il Napoli, che ha dominato senza tuttavia riuscire a segnare. Finisce 0-0, con un risultato che sta stretto alla formazione di Spalletti ma appare meritato dal Verona.

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