Al Maradona gli Azzurri passano in vantaggio con Olivera a 62’ e si fanno riprendere dalla Salernitana con Boulaye Dia a 6 minuti dal termine del tempo regolamentare
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Olivera (37′ s.t. Juan Jesus); Anguissa (44′ s.t. Ndombele), Lobotka (44′ s.t. Simeone), Zielinski (15′ s.t. Raspadori); Lozano (15′ s.t. Elmas), Osimhen, Kvaratskhelia. All. Spalletti
SALERNITANA (3-4-2-1): Ochoa; Daniliuc (41′ s.t. Lovato), Gyomber, Pirola; Mazzocchi (23′ s.t. Sambia), Vilhena (23′ s.t. Piatek), Coulibaly, Bradaric (23′ s.t. Bohinen); Kastanos, Candreva; Dia. All. Sousa
MARCATORI 17′ s.t. Olivera (N), 39′ s.t. Dia (S).
ARBITRO: Matteo Marcenaro della sezione di Genova
Finisce 1-1 la sfida tra Napoli e Salernitana al Maradona in gara valida per la 32esima giornata del campionato di Serie A. Dopo il passo falso della Lazio con l’Inter (3-1 per la formazione di Inzaghi) agli Azzurri bastava la vittoria per cucirsi addosso il terzo scudetto della loro storia, a 33 anni dall’ultima volta. Dopo un primo tempo nel quale la formazione di Spalletti ha cercato in ogni modo di superare il muro eretto dalla formazione di Sousa, al gol di Olivera al 62’ è scoppiata la gioia. Poi nel finale la doccia fredda con la rete di Dia, che ha costretto il Napoli a rimandare la festa: agli Azzurri basterà battere l’Udinese in trasferta per avere l’aritmetica vittoria del titolo. Grande lo spettacolo offerto ai 55mila del Maradona da parte delle due squadre. La Salernitana nel primo tempo si è difesa con ordine senza commette sbavature. Nella ripresa, poi, ha beccato il gol su palla inattiva da parte di Olivera. Gol che ha contribuito ad alimentare il sogno ma i Granata hanno creduto alla rimonta e nel finale hanno trovato il gol con un tiro di rara bellezza da parte di Dia. Meritati gli applausi per gli Azzurri al termine del match da parte dei tifosi, nonostante un po’ di dispiacere visibile anche sul viso dei giocatori. Tutti erano pronti a scatenarsi nel catino di Fuorigrotta e tra le strade della città, invece l’appuntamento con la storia per ora è rimandato di qualche giorno.
Spalletti per il derby campano sceglie di confermare quasi in toto la stessa formazione che domenica scorsa ha battuto la Juve, due soli i cambi con Rrahmani al posto di Juan Jesus (entrerà nel finale) e Zielinski al posto di Ndombele (anche lui in campo nel finale). Al posto degli infortunati Mario Rui e Politano ci sono Olivera e Lozano. Gli Azzurri partono subito forte e vanno vicini al gol dopo appena un minuto di gioco con un colpo di testa di Osimhen su cross di Lozano, conclusione di poco fuori lo specchio. Altra conclusione di testa dell’attaccante nigeriano al 22’, questa volta Ochoa si oppone in tuffo. Non si passa, il dato sul possesso palla è saldamente del Napoli, che però non riesce ad aprire le maglie della difesa Granata. Al 41’ Anguissa decide di provarci dalla lunga distanza e fa bene, ma il tiro è troppo centrale per impensierire il nazionale messicano.
A inizio ripresa il copione non cambia, il Napoli attacca a testa bassa e la Salernitana continua a difendersi molto bene. Al 50’ Kvara va al tiro dal limite dell’area, palla alta di poco ma buona la traiettoria. Al 61’ gli Azzurri passano finalmente in vantaggio: da azione d’angolo Olivera anticipa tutti e di testa infila Ochoa per il gol dell’1-0. Al 67’ prova a iscriversi sul registro dei marcatori anche il neo entrato Elmas, grande percussione centrale del macedone e diagonale che termina di poco a lato. Al 76’ la Salernitana prova a rispondere con un sinistro dalla distanza di Kastanos, si oppone Meret con una presa sicura. Appena 3 minuti dopo e Kvara ha una grande occasione per il raddoppio, il georgiano su assist di Raspadori fa tutto bene ma non trova lo specchio della porta per pochissimo. All’84’ la beffa: Dia salta Kvara e lascia partire un tiro dalla traiettoria complicata che non lascia scampo a Meret. Il Napoli prova a tornare in vantaggio fino alla fine, grande occasione per Simeone nel recupero ma la palla non entra. Al triplice fischio un po’ di delusione per la mancata vittoria ma anche la consapevolezza che lo scudetto è più vicino ed è ormai questione di pochi giorni. I Granata invece escono dal campo pienamente soddisfatti per una salvezza che è ormai sempre più vicina.