A cura della Scuola di Restauro dell’ Accademia di Belle Arti di Napoli
Lunedì 19 giugno alle ore 16.00 nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, sarà presentato il restauro di due dipinti del 1892 di Ignazio Perricci raffiguranti Cristo Risorto e Immacolata, appartenenti alle collezioni del Museo e Real Bosco di Capodimonte.
L’iniziativa, avverrà alla presenza di Rosita Marchese e Renato Lori Presidente e Direttore dell’Accademia, del Direttore del Museo di Capodimonte Sylvain Bellenger e di Giovanna Cassese coordinatrice della Scuola di Restauro dell’Accademia, ai saluti istituzionali seguiranno gli interventi di Maria Tamajo Contarini, Storica dell’Arte del Museo, Angela Cerasuolo restauratrice del Museo e docente dell’Accademia, Katia Ochoa e Maria Teresa Girfoglio restauratrici PFP2 moderati da Paola Fiore coordinatrice PFP2. Le operazioni di restauro sono state sia di carattere conservativo che estetico ed hanno affrontato le complesse problematiche legate ai dipinti con tecnica a tempera a colla su tela di lino.
Il progetto di restauro dei due dipinti, iniziato a marzo 2022 e terminato nel maggio del corrente anno, nasce dalla collaborazione tra la Scuola di Restauro dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e il Museo e i Real Bosco di Capodimonte, con due progetti di tesi di diploma del Corso di laurea quinquennale abilitante alla professione di Restauratore dei beni culturali, da Maria Teresa Girfoglio e Katia Ochoa Rodriguez, seguite dalle docenti Paola Fiore e da Giovanna Cassese, da Angela Cerasuolo e Maria Tamajo Contarini, già responsabile delle collezioni del XIX secolo e dei depositi del Museo e Real Bosco di Capodimonte. I dipinti gemelli del Perricci sono stati scelti da Maria Tamajo Contarini, sia per il precario stato di conservazione sia per valorizzare quella pittura luminosa ed immediata che contraddistingue l’Ottocento, e che trova piena espressione a Napoli, in un protagonista dell’arte decorativa fin de siècle, come Ignazio Perricci, solo recentemente riscoperto dalla critica.
“Le tesi di Restauro – dice Giovanna Cassese Coordinatrice della scuola di Restauro – sono un’opportunità eccezionale per restituire alla collettività un patrimonio di opere pubbliche di grande valore spesso misconosciute e da valorizzare come questi due dipinti di fine Ottocento. Costituiscono un’opportunità di ricerca a trecentosessanta gradi nei settori delle tecniche di restauro, della diagnostica, delle storia delle arti e sono cartina di tornasole della politica istituzionale dell’Accademia”.