Bologna-Napoli 0-0. Gli Azzurri sbattono sul muro dei Rossoblù

Al Dall’Ara il Napoli becca un palo con Osimhen e sbaglia un rigore sempre con il nigeriano, che dimostra una certa insofferenza quando viene sostituito nel finale, protestando con Garcia per il richiamo in panchina

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Posch (10′ De Silvestri), Beukema, Lucumí (65′ Calafiori), Kristiansen; Freuler, Aebischer; Ndoye (65′ Saelemaekers), Ferguson (82′ El Azzouzi), Karlsson (82′ Orsolini); Zirkzee. All. Thiago Motta

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Østigård, Natan, Olivera (46′ Mario Rui); Anguissa, Lobotka (86′ Cajuste), Zielinski; Raspadori (67′ Politano), Osimhen (86′ Simeone), Kvaratskhelia (76′ Elmas). All. Rudi Garcia

ARBITRO: Giovanni Ayroldi di Molfetta.

Finisce 0-0 tra Bologna e Napoli al Dall’Ara in gara valida per la quinta giornata del campionato di Serie A. Gli Azzurri partono forte beccando un palo al 5’ con Osimhen ma successivamente riescono a creare poche occasioni perché i padroni di casa (che perdono Posch per infortunio) difendono molto bene. Anche nel secondo tempo la formazione di Garcia fa vedere le cose migliori. Al 72’ tocco di mani di Calafiori per anticipare Osimhen, pronto a ricevere sottoporta il cross di Kvara, l’arbitro non ha dubbi e concede il penalty. Dal dischetto va lo stesso Osimhen, che apre troppo il piattone e calcia a lato. Il meritato gol non arriva, ad arrivare sono i fischi dei tifosi per Garcia nel finale di gara. Oltre alle proteste di Osimhen proprio all’indirizzo del tecnico franco-spagnolo al momento della sostituzione a due minuti dal 90’. Abbastanza buona la gara da parte degli Azzurri, che però dimostrano anche questa sera di essere lontana parente di quella vista l’anno scorso sotto la guida Spalletti. Difficile andare lontano giocando così, la strada sembra in salita non solo per provare a rivincere lo scudetto (visto che l’Inter è già a più 7) ma attualmente anche per centrare un posto in Champions. Vero che il campionato è da poco iniziato, ma se il buongiorno si vede dal mattino, a meno di repentini cambiamenti si prospetta una stagione di sofferenza per i tifosi Azzurri.

Formazione annunciata nel Bologna con Zirkzee davanti e ai lati Ndoye e Karlsson. Garcia vista l’assenza di Rrahmani e Juan Jesus per infortunio si affida alla giovane coppia di centrali Ostigard e Natan (al debutto e autore di una buona gara, ndr). In avanti invece viene preferito Raspadori a Politano, che entrerà solo nel secondo tempo proprio al posto dell’ex Sassuolo. Parte subito forte il Napoli, al 5’ minuto vicino al gol con Osimhen, fermato dal palo con la deviazione decisiva di Skorupski. I padroni di casa poco dopo perdono Posch per infortunio, al suo posto entra un calciatore di grande esperienza come De Silvestri. A fare la partita sono gli Azzurri ma gli emiliani si dimostrano molto attenti e concedono pochissimo. Tra i più propositivi Kvara, Osimhen e Zielinski ma non si passa. Il primo tempo si conclude con un tiro alto di Raspadori, che spreca da fuori area una buona palla. Gara poco bella, con il Napoli che riesce a creare pochissimo e il Bologna che pensa più a difendersi.

Nella ripresa Garcia sostituisce l’ammonito Olivera con Mario Rui. A fare la partita sono ancora gli Azzurri ma la partita resta lenta e abbastanza noiosa. Nel Bologna entra il nuovo acquisto Saelemaekers al posto di Ndoye e Calafiori per Lucumi che si infortuna. Garcia invece fa entrare Politano al posto di un Raspadori abbastanza impalpabile. Al 72’ cross di Kvara per Osimhen sottoporta, proprio Calafiori cadendo intercetta con una mano: l’arbitro non ha dubbi e fischia il penalty tra le proteste dei Rossoblù. Dal dischetto va Osimhen, che apre troppo il piattone e manda a lato. Si resta sullo 0-0 e il Bologna prende coraggio, facendosi vedere per la prima volta dalle parti di Meret con Zirkzee. Garcia poco dopo toglie Kvara, che non la prende bene e a due minuti dalla fine sostituisce anche Osimhen (per Simeone) tra le proteste veementi del nigeriano. Niente da segnalare nel recupero, il Napoli stecca un’altra gara e non va affatto bene.

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