Lĕvĭtās: ad Amalfi in mostra cinque opere di Andrea Roggi

L’esposizione en plein air in programma dal 18 luglio al 31 ottobre 2024 fonde reale e trascendente: dall’incanto dei luoghi a quello delle monumentali opere in bronzo

Amalfi, 14 luglio 2024 – Con le sculture del maestro, installate in cinque luoghi della Città, il viaggiatore si riappropria dello spazio, del tempo, della luce riscoprendo le “Radici della Rinascita”. Corpi, come tronchi d’amore. E poi radici e rami. Che si intrecciano proiettandosi verso l’alto quasi a graffiare il cielo. Sono le opere di Andrea Roggi, scultore di straordinaria sensibilità artistica, la cui manualità forgia il bronzo regalando creazioni di straordinaria naturalezza. Saranno allestite ad Amalfi, in cinque punti panoramici della città, nell’ambito di una personale a cielo aperto in cui per tre mesi (dal 18 luglio al 31 ottobre 2024) la creatività dell’artista e il suo genio – Roggi si è riappropriato di materiali e di tecniche antichi quali il bronzo e il travertino e la fusione a cera persa – saranno proiettati nei vari continenti attraverso occhi elettronici e profili social delle migliaia di vacanzieri che affollano la Città.

“Dopo il successo dei Viaggiatori di Catalano che lo scorso anno hanno attirato l’attenzione dei nostri ospiti per oltre tre mesi, Amalfi punta su un altro grande nome del panorama artistico internazionale: il maestro Andrea Roggi – dichiara il Sindaco di Amalfi, Daniele Milano – La presenza in alcuni punti strategici della Città delle sue monumentali opere hanno per noi una doppia valenza: turistico-culturale da un lato e sentimentale dall’altro. Perché l’arte concettuale di Roggi si lega indissolubilmente a quella di questo lembo di terra che non ha mai rinnegato le sue origini contadine e marinare pur essendo ormai quasi totalmente vocato al turismo. Racconteremo al mondo attraverso la sua arte quella sintesi fatta di rapporto fisico con la natura e architettura della Città”.

Proprio come accadde lo scorso anno per i Viaggiatori di Catalano. Stavolta, però, la mostra, fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Daniele Milano, e programmata dalla consigliera delegata alla Cultura, Enza Cobalto, in collaborazione con la Galleria Ravagnan di Venezia, offrirà un un lento cammino che andrà di scultura in scultura. E in cui si fondono reale e trascendente: dall’incanto dei luoghi a quello delle monumentali opere in bronzo, ciascuno con il proprio carico di suggestione e di significati.

Già, perché Amalfi, spalancata sul mare come un anfiteatro naturale fatto di case e terrazzamenti aggrappati alla roccia, racconta al turismo internazionale che per dieci mesi l’anno ospita nel suo dedalo di vicoli e strade a gradoni, la sua doppia vocazione di città marinara e rurale. Ed è uno status, questo, che trova la sua sintesi proprio nelle sculture del Maestro Roggi. A cominciare da quella “Premonizione d’Amore” (in giapponese Koi No Yokan) allestita dallo scorso novembre all’ingresso della città in occasione della prima Assemblea nazionale dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico.

A questa, se ne aggiungeranno altre quattro: “Lĕvĭtās” installata presso il Lungomare dei Cavalieri; “Famiglia in Volo” installata nei pressi del molo della Darsena; “Le Radici della Rinascita” installata sul Corso delle Repubbliche Marinare e “Il Cerchio della Vita” installato sul piazzale antistante il Cimitero Monumentale di San Lorenzo de Piano. Infine, una sesta opera, “Energia della Vita”, creata da Andrea Roggi e Martin Katz, sarà allestita presso la scalinata della Cattedrale di Sant’Andrea esclusivamente per la giornata del vernissage.

Le creazioni di Roggi comporranno una mostra en plein air dal titolo «Lĕvĭtās» attraverso cui l’artista conduce nella ‘dimensione spaziale’, in un rapporto fisico con la natura e l’architettura della città, in un percorso della memoria che conduce al futuro. Con leggerezza. Partendo però dall’esplorazione delle radici attraverso gli elementi materici come il bronzo e il travertino. Attraverso cui spunta la più debordante bellezza che consente a chi le ammira di riappropriarsi dello spazio, del tempo, della luce.

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