Deficit sanitario di 246 milioni di euro. Regione Campania, spende meno ma cura peggio.

Il Presidente della Commissione Parlamentare della Procura della Corte dei Conti della Regione Campania, il 30 ottobre scorso afferma: “L’audizione della Procura della Corte dei Conti conferma il trend positivo del piano di rientro della Regione Campania, il cui deficit sanitario ammonterebbe a 246 milioni di euro, ma evidenzia che lo strumento maggiormente impiegato a tal fine è stato l’inasprimento della pressione fiscale; in Campania abbiamo i ticket più alti d’Italia, a cui non corrispondono adeguati servizi della sanità pubblica e che rendono, quasi sempre, la prestazione dei privati più convenienti di quelle del pubblico.”

Durante l’incontro sono stati affrontati temi critici, importanti per capire i motivi per cui la Regione Campania “spende meno, ma cura peggio”In un articolo precedente abbiamo parlato dei disagi che i diabetici sono stati costretti a subire proprio per il rientro della spesa sanitaria regionale, e come la SoReSa lo abbia affrontato con troppa leggerezza, suscitando molte critiche al punto che, in un consiglio regionale, il consigliere, capogruppo dell’Udeur, Ugo De Flaviis, chiedeva l’intervento della magistratura sul caso dell’erogazione dei dispositivi per diabetici, accusando SoReSa “Di essere poco utile al governo della sanità regionale” (vai all’articolo).

Ed è proprio la Commissione Errori e Disavanzi a confermare la veridicità di quelle affermazioni che, adesso, appaiono profetiche: “Molti i temi affrontati, tra i quali quelli della SoReSa, che non sempre garantirebbe prezzi più competitivi. Tale società, che dal 2005 è titolare in via esclusiva dell’acquisto e della fornitura dei beni e delle attrezzature sanitarie delle aziende, nota con il ruolo di centrale unica che avrebbe dovuto garantire risparmio al Servizio Sanitario Regionale, si è invece trasformata in una struttura controproducente per le finanze pubbliche.”

Ma i problemi della spesa sanitari campana non si limitano solo alla cattiva amministrazione della SoReSa, in commissione sono stati evidenziati problemi molto gravi creati dall’intera macchina governativa regionale: “Danni erariali prodotti dall’Ospedale del Mare di Ponticelli -25 milioni spesi per una struttura in totale abbandono -, falsi ricoveri dell’Ospedale Moscati di Avellino, i ben noti problemi di contabilità del Cardarelli di Napoli, acquisto di macchinari e materiale biomedicale mai impiegato e paradossale ma, vero, è emersa la diffusione della duplicazione dei pagamenti ad alcuni fornitori.”

E’ sconcertante scoprire che in una sanità, il cui piano di rientro della spesa regionale è verificato da una società privata, la KPMG (nonostante il piano sia comunque già soggetto al controllo del Ministero dell’Economia, della Sanità e dalla Corte dei Conti), la fattura di 1.579.000 euro per la consulenza del 2011 sia stata liquidata per ben due volte a causa di una mancanza di una contabilità che permetta controlli incrociati.

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