Caldoro e la sanità in Campania: ““Condivido le preoccupazioni espresse dal presidente del Consiglio Mario Monti.”

Il 27 novembre, il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, commenta le parole del premier Mario Monti in merito alle affermazioni di “non sostenibilità futura del Servizio Sanitario Nazionale”: “Condivido le preoccupazioni espresse dal presidente del Consiglio Mario Monti sul SSN – precisa – da tempo le regioni italiane denunciano il rischio grave e difficoltà sempre maggiori, la situazione è difficile per l’intero paese”. Rivolgendo l’attenzione al mezzogiorno aggiunge: “Ci sono insostenibili differenze territoriali che nascono da situazioni storiche ma che sono alimentate anche da un trasferimento di risorse penalizzante per il sud – conclude – il Governo e le Regioni devono subito condividere il nuovo patto per la salute che garantisce pari condizioni di assistenza per tutti i cittadini”.

Infatti, la Sanità del sud, oltre a non riuscire a garantire un buon servizio ai cittadini, che appaiono discriminati e diversi dal resto d’Italia per la tutela e il rispetto del diritto alla salute, è penalizzata dagli ingenti debiti nei confronti delle regioni del nord, eccellenze sanitarie a cui si rivolgono tanti pazienti meridionali.

Nel 2011 la spesa sanitaria sostenuta dalle regioni italiane per il fenomeno della mobilità sanitaria, persone che si spostano in un’altra regione per essere curati, per loro scelta o in alternativa alla pessima gestione locale, è di 3,8 miliardi di euro.

La regione che ha registrato il passivo più alto è proprio la Campania con 311 milioni da versare ad altre regioni.

Le dichiarazioni di Caldoro giungono come risposta alle parole del presidente del Consiglio Mario Monti, che il 27 novembre ha fatto delle affermazioni che hanno suscitato molte preoccupazioni,; hanno dato anche il via ai mille commenti di tutta la classe politica in vista delle elezioni sempre più vicine.

Da Palermo, il 27 novembre, il premier Mario Monti ha dichiarato: “Il nostro Servizio Sanitario Nazionale, di cui andiamo fieri, potrebbe non essere garantito se non si individuano nuove modalità di finanziamento, il momento è difficile, la crisi ha colpito tutti e ha impartito lezioni a tutti”.

Il 29 novembre il presidente Monti ritorna sulle sue affermazioni della necessità di intervenire sul SSN precisando: “Affermare la necessità di un Servizio Sanitario Nazionale pienamente stabile, non ha nulla a che vedere con la logica della privatizzazione – gli è stato infatti contestato che le sue parole mirassero a portare l’Italia in quella direzione, aggiunge inoltre – l’eccellenza sta anche nel pubblico e non sempre il privato è immune dalle logiche improprie del condizionamento di scelte non sorrette da assoluta trasparenza e competenza”.

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