Ho cinquanta anni e da pochi mesi mi sono lasciata da mio marito Renzo, compagno da una vita e di una vita; ci conosciamo da quando andavamo al liceo. Ho sempre pensato di essere una privilegiata perché trovare l’amore da giovane, crescere accanto al tuo lui e condividere un mondo, costruito sempre e solo in due, credevo fosse un dono del cielo.
Certo, come tutti abbiamo avuto i nostri momenti difficili, trentacinque anni insieme non sono pochi e non sono stati tutti rose e fiori anche perché, a causa di una mia patologia pregressa, non abbiamo avuto figli. Questa mancanza, per un lungo periodo, ci ha fatto sentire diversi dai nostri amici e da tutti coloro che, prima o dopo, riuscivano a creare una famiglia, talvolta pure numerosa, ma alla fine non ci siamo allontanati. La nostra esistenza ha continuato a scorrere tra le pieghe di un apparente tranquillità ed una rassicurante routine: mio marito impegnatissimo con il lavoro, io a fare la casalinga, comunque non disperata.
Poi, un giorno, all’improvviso, Renzo torna a casa manifestando il disagio di continuare a vivere con me e dopo ore di parole, parole vuote e senza senso è venuto fuori che si era innamorato, sì, innamorato follemente di una giovane ragazza di trent’anni. Ho pianto tutte le mie lacrime e per non morire di dolore, consigliata da una mia amica, mi sono iscritta ad alcune chat con il nickname “rosa senza spine”. Dopo qualche mese ho iniziato a conversare con un coetaneo che, dopo fiumi di messaggi e richieste d’incontro, ho deciso di conoscere personalmente, ma solo dietro la promessa di non rivelarsi: niente nomi, contatti telefonici, niente di niente salvo il nickname. L’appuntamento al buio, fin dai primi minuti, è stato luminoso e dopo poco si è trasformato in una relazione, tanto che abbiamo trascorso anche un week end a Capri, lontano da Napoli dove non mi sono mai voluta far vedere. Anche se sempre rinchiusi in camere di hotel e registrando i documenti separatamente, sembrava tutto così bello, ma probabilmente mi ero fatta un film dato che non riesco più a trovarlo in chat. Mi pento amaramente di aver imposto e, sopratutto, continuato a voler restare nell’anonimato e soffro perché la mia paura di essere felice e di farmi conoscere mi ha fatto perdere un’occasione.
Grazie, Rosa senza spine, per aver fatto capire a ogni donna (sperando che se lo ricordino, ogni giorno della loro vita) che ad un certo punto, anche il Mulino bianco chiude i battenti e che dobbiamo andare avanti, anche sbagliando….anche con le nostre paure di rimetterci in gioco.Perchè un cuore che batte, le corde della sensualità che vibrano, gli occhi che si illuminano di luce nuova a guardare lo stesso mondo di ieri, non hanno prezzo!