In Europa si muore ancora di morbillo, e l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, corre ai ripari creando una commissione che avrà il compito di vigilare sui programmi di prevenzione della malattia infettiva. Saranno due le dosi di vaccino per i nuovi nati, mentre agli adolescenti e agli adulti suscettibili alla malattia sarà somministrata la dose per il richiamo. Lo scopo che l’Oms si prefigge è di eradicare entro il 2015 questa malattia, trasmissibile per via aerea e che si diffonde indipendentemente dalle condizioni socio economiche di un Paese e che può causare encefalite e/o danno cerebrale con sequele permanenti nel 25% dei casi, fino al decesso in 1 caso su 1.000.
Durante il 13° Congresso Nazionale della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP) che si è svolto a Roma il il 27 e il 28 settembre, si è discusso dei vantaggi che i vaccini e le campagne di prevenzione dalle malattie infettive hanno portato. I vaccini assicurano ogni anno nel mondo tre milioni di decessi evitati. È quanto si apprende dai dati dell’Oms.
Marta Ciofi degli Atti, Responsabile Unità di Ricerca Esiti e Percorsi Medico-chirurgici Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Roma ha spiegato che “La circolazione del virus del morbillo, trasmissibile per via aerea e con una contagiosità molto elevata, non è influenzata dalle migliorate condizioni socio-economiche. È quindi una malattia che può essere molto grave e l’unica protezione disponibile è appunto il vaccino”.
Molte malattie sono ormai sotto controllo proprio grazie alla prevenzione vaccinale, come per il morbillo, rosolia, pertosse, poliomielite, tetano, difterite, meningiti e altre altrettanto gravi se non ben curate. Nel corso del congresso, pediatri ed esperti, si sono detti preoccupati per una tendenza di questi ultimi anni a sottovalutare la pericolosità di queste patologie, tanto che molti genitori scelgono di non vaccinare i loro bambini. Per gli esperti è proprio la mancata continuità della vaccinazione di massa la causa del ritorno di alcune malattie così come il morbillo. La presidente Sitip e presidente della Commissione dell’Oms per l’eradicazione di morbillo e rosolia congenita, Susanna Esposito, ha ricordato che ”Negli ultimi anni è stata riscontrata una riemergenza pure di altre malattie, come la tubercolosi nei paesi industrializzati, dove rappresenta ormai il 5% di tutte le patologie”.
In Gran Bretagna ciò ha determinato un picco di infezioni con una importante epidemia di morbillo. Nel primo quadrimestre di questo anno si sono registrati 587 casi di morbillo, tra cui il 20% dei contagi è stato dovuto ad un focolaio partito dagli ambienti scolastici. Le istituzioni hanno quindi dovuto avviare una campagna di vaccinazione anche tra gli adolescenti oltre che per i nuovi nati, per arrestare l’incalzare dell’epidemia. La dottoressa Ciofi degli Atti, sostiene che “Ogni volta che le coperture vaccinali diminuiscono si rischia che malattie prevenibili ricompaiano. Esperienze di questo tipo si sono verificate non solo per il morbillo, ma anche per la pertosse, la difterite e la poliomielite. Al contrario, l’analisi sul profilo rischio-beneficio dei vaccini è pienamente favorevole”.
Sono molti i motivi che in realtà spingono alla non vaccinazione dei propri figli i genitori, tra cui un forte scetticismo sulla effettiva sicurezza dei vaccini, messi sotto accusa per la tossicità dei componenti e gli effetti collaterali. Lo scetticismo è spesso alimentato ancor di più per una non corretta informazione da parte del personale ASL che esegue i vaccini. Molti genitori nel dubbio e con la paura che un vaccino possa essere più pericoloso della stessa malattia, preferiscono non rischiare e non far vaccinare i figli.
Gli specialisti sostengono che l’unico modo per debellare le malattie infettive è il vaccino ed è essenziale ”mantenere la fiducia delle famiglie in questo fondamentale strumento di salute”.