“Se tu sei triste, sono triste anche io, se sei felice, lo sono anche io!” Siamo Amici

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La lettera di Passion Time 

Ci sono sentimenti che spesso restano chiusi, nascosti come se fossero un tesoro da non mostrare per paura che venga rubato e perso per sempre. Ci sono sensazioni che non si riescono ad esprimere apertamente per la vergogna e quel senso di pudore che contraddistingue le persone come me, riservate, apparentemente solari ed estroverse, ma che in realtà non si spingono mai oltre, fermandosi ancor prima di provare. Quei sentimenti e quelle sensazioni finiscono per esplodere dentro, con una forza inaspettata che lascia sgomenti. Sono lì, silenziosi, ma ci sono. Sono nascosti a tutti, ma essenzialmente sono nascosti alla propria stessa coscienza.

Ho avuto sempre difficoltà a creare legami di amicizia profonda, non credo di essermi mai concessa veramente alle amiche che ho avuto, ho sempre ascoltato molto, senza però essere invadente, ero la confidente ideale, colei che non giudica, non tradisce mai, capace di portare i segreti altrui nella tomba. Ma di me ho raccontato sempre poco. Non serve raccontare quel che ci accade durante la giornata per raccontare di noi. Sono i pensieri più intimi che fanno la differenza, e sono quei pensieri che non ho mai saputo condividere. È anche per questo che non mi sono mai meravigliata che le amiche a cui tenevo così tanto, mi abbiano dimenticata. In fondo, cosa sapevano di me? Le ho lasciate andar via senza fiatare, aspettando una telefonata che non è mai più arrivata. Eppure, dopo così tanti anni, se mi chiamassero ne sarei felice, non avrei rancori, ma solo tante cose da raccontare, di come sono io veramente, di quanta paura ho nell’esprimere un sentimento semplice e puro come l’amicizia, un sentimento che nulla vuole in cambio se non essere ricambiato dall’amicizia profonda e sincera.

Ma l’esperienza non insegna ed io sono sempre la stessa, apparentemente solare e allegra, ma in realtà riservata e chiusa. Anzi, con il tempo e le delusioni mi sono esposta sempre meno, ho messo il freno a mano convincendomi di non aver bisogno di un’amica e che i rapporti amicali fossero più che sufficienti. Un amico dovrebbe capirti anche se non racconti tutto, dovrebbe semplicemente fidarsi di quanto bene gli vuoi, non dovrebbe giudicarti, ma guidarti.

Oggi però sorrido perché l’amicizia è come l’amore e arriva quando meno te lo aspetti e ti riempie il cuore, l’anima e la testa. Forse è ancor più dell’amore perché in realtà non vuole nulla in cambio. Si può voler bene ad una persona e considerarlo un amico caro anche se l’altro non ti ricambia con lo stesso sentimento. L’amore pretende di essere ricompensato allo stesso modo e se non accade può trasformarsi in odio. L’amicizia, quella vera, non ha bisogno di nulla, è un sentimento strano, ma intenso. “Ti voglio bene punto! Non ho un motivo preciso o un secondo fine! Se tu sei triste, sono triste anche io, se sei felice, lo sono anche io!” Per me è questa l’amicizia.

Ormai è passato un anno da quando la mia vita si è dipinta di tutti i colori dell’arcobaleno. Sono cambiata profondamente da quando lo conosco ed è successo tutto per caso. Il destino, o un angelo lo ha messo sulla mia strada e da allora tutto ha avuto un senso nuovo. Gli debbo molto, perché mi ha fatto rinnamorare della vita, tirando fuori da me il lato positivo e spensierato che nascondevo al mondo da un po di anni. Per me è un amico caro anche se non so dimostrarglielo e anche se io per lui dovessi contare meno di zero, io non potrei cambiare i miei sentimenti. Cerco di non essere invadente, anche se non sempre riesco. Vorrei chiedergli tante cose, ma non lo faccio mai, forse per rispetto ed educazione, forse più per quel senso di pudore che ho sempre avuto e che non mi abbandonerà mai. Non pretendo che lui mi consideri una amica ed è più probabile che io non lo sia, a me basta solo che lui sappia che io sono dalla sua parte, che lo stimo e l’ammiro tantissimo.

Ci sono parole che non riescono ad uscire dalle labbra ed il motivo della mia lettera è perché ho voluto provare a togliere il freno a mano almeno per un momento.

Con gioia, Maria

Carissima, grazie per la tua lettera, ma il freno a mano dovresti toglierlo in compagnia dell’amico che descrivi, un essere speciale che la vita ti ha regalato. Magari un poco per volta, senza ritrovarti allo scoperto, condizione che da sempre rifuggi per il tuo carattere riservato. Nella tua lettera parli di una persona che ti ha illuminato la vita, che ti ha fatto ritrovare l’energia vitale, sopita da tempo.

Hai di fronte un amico caro, ma come scrivi, non sai dimostrargli i tuoi sentimenti e soprattutto, a priori, accantoni la possibile reciprocità del sentimento accettando anche di non contare nulla per lui. Francamente, per quanto tu sia felice, mi sembra che alla catena di questo rapporto manchino un po’ di anelli. Ti confesso che sarei curiosa di sapere su che basi hai costruito questa amicizia che così tanto ti sta toccando il cuore, ma in fondo, non c’è sempre un perché quindi ben vengano gli angeli, ma per favore: manifestati! Apriti, dimostragli ciò che senti. Non temere di essere invadente, un amico non è mai entrante perché non chiede per curiosità, fa domande solo per accoglierti meglio nella sua vita. “L’amico è quello che ti chiede come stai ed è interessato alla risposta”, dice un saggio proverbio che dovresti far tuo perché è proprio quello che stai vivendo tu. “A me basta solo che lui sappia che io sono dalla sua parte, che lo stimo e l’ammiro tantissimo”.

Il tuo desiderio è una grande dichiarazione che rivela il bene profondo che provi, ma sei sicura che lui sappia questo? Cerca di capire e, se ci fosse anche un solo dubbio, corri a dirglielo e soffia sul fuoco dell’amicizia perché scaldi entrambi.

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