Lo scorso 28 dicembre il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha reso pubblica la lista dei nomi dei nuovi componenti del comitato che dovrà valutare i protocolli relativi al metodo Stamina. Il responso sarà di fondamentale importanza, al fine di comprendere finalmente a quale destino andrà incontro la sperimentazione. E la miccia delle polemiche si è già riaccesa.
Forti sono le dichiarazioni dell’ideatore del metodo sugli esperti scelti dal Ministero. Davide Vannoni, come si può leggere dalla sua pagina Facebook personale, afferma di essere stanco dell’indifferenza di un sistema corrotto, che non fa altro che speculare sull’agonia delle persone. Il professore non ha nulla da dire sul presidente del nuovo comitato scientifico, Mauro Ferrari, anzi crede che parta dal piede giusto, vista la sua volontà di incontrare i bambini, gli adulti in cura e i loro medici. Le perplessità riguardano altri nomi, di studiosi italiani, come quelli del dottor Dionisi Vici e la dottoressa Vania Broccoli.
Il primo sarebbe, secondo Vannoni, uno stretto collaboratore di Bruno Dallapiccola, precedentemente già considerato dal Tar come una persona di parte. La seconda risulterebbe essere consulente di una società di San Marino che vende “conservazione di sangue di cordone ombelicale“, una pratica vietata in Italia e poco utile a livello terapeutico. La ricercatrice, inoltre, avrebbe già espresso un parere negativo sul metodo Stamina. All’elenco dei bocciati da Vannoni bisogna aggiungere anche il dottor Uccelli, che avrebbe pubblicato più articoli contro Stamina, e il dottor Francesco Frassoni, firmatario di una lettera scritta da tredici scienziati contro Stamina.
Il presidente di Stamina Foundation, chiede quindi al Ministro Lorenzin di rivedere la commissione, stavolta seguendo le indicazioni del Tar , secondo le quali sarebbero dovuti essere esclusi dal comitato tutti coloro che si erano già espressi negativamente sul metodo. “Se io sono un truffatore, la Lorenzin è un’assassina“, scrive Vannoni sul social network.
Davide Vannoni non è di certo l’unico a polemizzare. Pesanti sono le accuse anche da parte del vice-presidente di Stamina Foundation, Marino Andolina: “È un problema di criminalità organizzata, un gruppo di persone, a livello molto, alto ha deciso di consigliare la ministra”. A mobilitarsi sono anche i parenti dei malati, che si scagliano contro la stampa, con l’intenzione di denunciare tutti quei giornalisti che hanno riportato notizie false, in cui si afferma che il metodo Stamina non ha prodotto risultati. E Andolina si schiera con le famiglie, affermando che chi ha detto che non c’è risultato merita di andare sotto processo per interferenza di attività salvavita.
È notizia dell’ultima ora che verranno eseguiti dei test di verifica del metodo Stamina in Florida, il prossimo 15 gennaio. Ci vorranno due settimane per conoscere i risultati, che verranno pubblicati sulla rivista scientifica “Nature“. A dirlo è lo scienziato Camillo Ricordi, immunologo dell’Università di Miami. Per finanziare le nuove indagini, sarebbe stata effettuata una donazione, per un importo di circa 20 mila dollari, da parte del manager dell’attrice Gina Lollobrigida, Andrea Piazzolla.
E chissà che questo momento di verifica non possa servire a porre finalmente fine alla saga. Finora l’attesa è stata fin troppo amara. Centocinquanta sono i pazienti in lista d’attesa. Otto i morti, di cui tre bambini.
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