Sfatato (ancora una volta) il mito delle droghe leggere: la cannabis può uccidere

Ricerca tedesca su quindici casi, è ”una droga pericolosa tutt’altro che leggera”

cannabisChe la cannabis non sia una droga “sicura”, non è affatto una novità. A confermarlo sono diverse evidenze scientifiche, da cui emerge ripetutamente l’associazione tra l’uso della cannabis, la successiva dipendenza da altre droghe e psicosi.

La cannabis può uccidere attaccando il cuore, anche senza il contributo di altre sostanze pericolose, quali droghe e alcolici. A rivelarlo è una ricerca tedesca su quindici casi di morte. La cannabis sarebbe responsabile di due di questi decessi, avvenuti per aritmia cardiaca. Lo studio, condotto da Benno Hartung dell’Università di Düsseldorf, è stato pubblicato sulla rivista Forensic Science International e riportato online dal magazine britannico New Scientist.

Il recente invito di Umberto Veronesi, a riaprire il dibattito sulla liberalizzazione delle droghe leggere, ha nuovamente riacceso la miccia della polemica. “È arrivato il momento di superare le barriere ideologiche e ammettere che proibire non serve a ridurre il consumo”. Una posizione sostenuta più volte anche da Roberto Saviano. La sentenza della Consulta, che dichiara incostituzionale la legge Fini-Giovanardi, secondo Veronesi dimostrerebbe, ancora una volta, la visione civilmente più avanzata dei nostri giudici rispetto al Parlamento.

Non è dello stesso parere la presidente dell’Associazione scientifica Gruppo Tossicologi Forensi Italiani (Gtfi), Elisabetta Bertol. Secondo l’esperta, il largo uso della cannabis sarebbe strettamente legato al falso mito della sua innocuità, a discapito dei reali effetti che comporta. “Una elevata concentrazione della sostanza può portare anche a irreversibili danni a livello neuronale. La cannabis, così come l’alcol, il tabacco e le altre sostanze farmacologicamente attive sono sostante pericolose ed ingannevoli, perché generalmente non uccidono per overdose bensì, molto più subdolamente per patologie correlate e per comportamenti a rischio anche a danno dell’incolumità altrui. Insomma la droga è droga e non è né pesante né leggera.

Considerazioni del tutto analoghe quelle della comunità di recupero di San Patrignano. Secondo Antonio Boschini, responsabile terapeutico della comunità, se è vero che non tutte le persone che usano cannabis passano a droghe più pesanti, altrettanto vero è che tutte le persone che usano droghe pesanti sono partite da quelle leggere.

3 thoughts on “Sfatato (ancora una volta) il mito delle droghe leggere: la cannabis può uccidere

  1. È bello poter giungere a conclusioni guardando in un’unica direzione, senza allargare lo sguardo senza considerare tutti i fattori, ecco il perbenismo ed ecco il proibizionismo becero dettato dall’ignoranza e l’arroganza di essere nel giusto.
    Ed ecco che la cannabis diventa il trampolino di lancio verso il mondo della tossicodipendenza, della morte addirittura!
    Si demonizza questa sostanza e si convive con alcool, tabacco e smog decisamente molto più nocivi ma accettati dall’opinione pubblica quindi consentiti e pubblicizzati.
    Complimenti

  2. Vi lamentate di questi articoli solo perchè evidentemente ne fate un uso quotidiano !!!! Io sono contro ogni cosa che crea dipendenza, quindi droghe,alcool e fumo. La mente dell’uomo non dovrebbe farsi condizionare da un “oggetto inanimato” e diventarne schiavo. Invece no, tutti quanti fumano erba per “tendenza” come una massa informe di pecore , per puro divertimento o sballo..a mio parere siete molto poveri di personalità, perchè divertirsi solo in questo modo vuol dire non sapersi divertire. Spero che vi sveglierete tra 20 anni tutti affetti da qualche deficit neurologico! Chi è causa del suo mal, pianga se stesso!!!!

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