Per celebrare ricorrenza tre giorni con esperti internazionali
Napoli, 29 aprile – Il fiore all’occhiello della ricerca partenopea compie dieci anni di onorata carriera. La scoperta del DNA, l’avvento delle nuove tecnologie del DNA ricombinante e, in epoca più recente, della Genomica e della Proteomica, hanno trasformato profondamente la ricerca scientifica nel campo delle Scienze per la Salute.
Lo sviluppo delle Biotecnologie ha determinato la possibilità di conseguire risultati di enorme importanza scientifica, nuovi target e prodotti per la diagnosi e la terapia, piante dalle innovative caratteristiche nutritive, tecnologie produttive sostenibili e, soprattutto, ha aperto nuovi scenari di conoscenza. Queste nuove prospettive hanno provocato un aumento dell’interesse delle grandi imprese farmaceutiche, chimiche e agroalimentari, le quali hanno investito ingenti risorse in ricerca e sviluppo, rendendo il settore delle biotecnologie uno dei comparti a più elevato potenziale economico e sociale.
La ricerca scientifica nel settore dell’Ingegneria Genetica e delle Biotecnologie avanzate e il trasferimento delle conoscenze al settore produttivo, unitamente ad un’azione tendente a promuovere l’interazione con Istituti Universitari ed Enti di ricerca pubblici e privati e allo sviluppo di attività di formazione nei settori di propria competenza, rappresentano i principali fini statutari della Società Consortile CEINGE Biotecnologie Avanzate.
L’attività scientifica del CEINGE è rivolta allo sviluppo e all’attuazione della ricerca nel settore della biologia avanzata e delle sue applicazioni, con particolare riguardo alle biotecnologie applicate alla salute umana. Nello specifico, sono oggetto d’interesse della Società le basi molecolari responsabili delle malattie genetiche ereditarie ed acquisite, con lo scopo di giungere all’individuazione delle linee di prevenzione, di diagnosi e di cura, muovendosi dalla conoscenza delle alterazioni legate alle patologie. Infatti, l’obiettivo è, come dice il motto del centro ricerche, “Listening to biomolecules to silence diseases“.
Il Centro di Ricerca CEINGE sorge su un suolo di proprietà dell’Università “Federico II” di Napoli ed è costituito da corpi di fabbrica strutturalmente indipendenti, articolati su tre livelli, nell’area di Cappella dei Cangiani, in un sito adiacente alle Facoltà di Medicina e di Farmacia della suddetta Università, con accesso da Via Comunale Margherita n. 482. Complessivamente trovano posto nella struttura del CEINGE 16 laboratori di ricerca con annessi laboratori dotati di Facilities infrastrutturali e piattaforme tecnologiche.
L’edificio, inaugurato nell’aprile 2004, ha una estensione complessiva di oltre 8.500 mq., il Centro è dotato di numerose attrezzature specifiche di recente acquisizione ed in costante aggiornamento, in relazione alle esigenze dei ricercatori che operano al suo interno, alla necessità di acquisire un patrimonio infrastrutturale adeguato per lo svolgimento della moderna ricerca scientifica nell’era della post-genomica e al costante divenire delle conoscenze tecnologiche.
Grandi numeri per il Ceinge, il centro di ricerca d’eccellenza sulle biotecnologie avanzate sorto a Napoli come un piccolo laboratorio universitario, che compie dieci anni di attività. Di strada ne ha fatta il Ceinge in questi anni, come dimostra il fiore all’occhiello di un grande centro di diagnostica molecolare per università. Ma il pensiero è rivolto al futuro per il quale si pensa alla nascita di una fondazione che lo privi di quello status di partecipata in comproprietà tra Enti locali, Università e Camera di Commercio. Una veste che comincia ad andare un po’ stretta.
Per celebrare la ricorrenza ha preso il via oggi a Napoli una tre giorni che metterà a confronto numerosi scienziati, tra cui il premio Nobel Aaron Ciechanover, il direttore del Tigem Andrea Ballabio, l’oncologo Carlo Croce, il matematico Mauro Ferrari, fondatore delle nano biotecnologie a livello mondiale, e tanti altri provenienti da tutto il mondo. Sarà l’occasione per fare il punto sul cammino percorso, ma anche per tracciare le linee dei prossimi dieci anni. Come spiega il presidente del Ceinge, Franco Salvatore: ”Il mio auspicio è che il Ceinge possa diventare una istituzione più stabile – dice – per tenere in Italia i suoi ricercatori più bravi e attrarne da fuori. La fondazione potrebbe essere lo strumento giusto. Ne stiamo discutendo in Cda e in assemblea: ma ce ne sono anche altri che possono essere meglio di una partecipata. Oggi le partecipate sono viste solo come una fonte di spreco, come qualcosa di maleodorante e noi non vogliamo essere una istituzione maleodorante. Vogliamo voltare pagina”.
In precedenza erano intervenute le istituzioni, tutte concordi nel sottolineare l’eccellenza raggiunta. ”Una straordinaria esperienza – ha detto il vicepresidente della Regione Campania Guido Trombetti – in una regione che è la prima in Italia per investimenti nel campo della ricerca. Il Ceinge è l’ esempio di un modello organizzativo e funzionale a livello dei piu’ grandi del mondo”. ”Il Ceinge è una delle grandi eccellenze campane – ha sottolineato il sindaco di Napoli Luigi de Magistris – che devono essere raccontate nel mondo. Ora speriamo che il governo non faccia mancare i finanziamenti necessari”.