La costa partenopea con le ville storiche a far da cornice ad una bellezza naturalistica senza eguali
Spesso capita che siamo stati più volte sulla rambla di Barcellona, sulla Tour Eiffel, sui cammelli d’Egitto o in moto a Capo Nord ma ci sono del tutto ignoti capolavori artistici, storici, architettonici e naturalistici che ci circondano quotidianamente qui a casa nostra e che il mondo intero ci invidia.
È il caso ad esempio del promontorio e della collina di Posillipo con le tante bellissime ville affacciate sul mare.
La collina di Posillipo è una delle zone più incantevoli della città con le sue ville nascoste ai più, le discese a mare spesso private ed i costoni a strapiombo. Con il panorama più ammirato al mondo, dovrebbe essere una tappa obbligata non solo per i turisti stranieri ma meta di riferimento anche per gli abitanti della nostra regione.
Pausilypon significa “riposo dagli affanni” ed effettivamente qui, percorrendo via Posillipo a partire da Mergellina, lo sguardo si perde in panorami mozzafiato e ci si eleva in una dimensione di completezza e di orgoglio di appartenenza, seppure limitato al contesto.
Via mare, da Mergellina fino a Nisida, passando per Marechiaro e lo scoglio della Gaiola, si celano pochi metri sotto la superficie del mare interessanti reperti archeologici. Al largo di Capo Posillipo (esattamente davanti Villa Rosbery) giacciono i resti di una villa patrizia. A Marechiaro, nelle vicinanze della spiaggetta vi sono invece i resti di una domus. La grotta di Seiano, da poco riaperta al passaggio pubblico, collega Coroglio alla baia di Trentaremi, meravigliosa insenatura dove resistono all’erosione marina i resti di un importante teatro romano.
“Palazzo Donn’Anna non è una rovina: è soltanto incompiuto! Non è forse questo il suo fascino?”
Le origini del palazzo risalgono alla fine del 1600 quando venne costruito da donna Anna Carafa, consorte del viceré Ramiro Núñez de Guzmán, duca di Medina de las Torres. Il progetto fu commissionato al più importante architetto della città di quel periodo, Cosimo Fanzago, che nel 1642 lo pensò secondo i canoni classici del barocco napoletano.
Una delle leggende che avvolge di mistero questa imponente costruzione racconta che la famosa e discussa regina Giovanna d’Angiò qui avrebbe incontrato i suoi giovani amanti, scelti fra i pescatori e con i quali trascorreva appassionate notti d’amore, per poi ammazzarli all’alba facendoli precipitare dal palazzo; la leggenda vuole che le anime di queste inconsapevoli vittime si aggirino ancora nei sotterranei dell’antica dimora, affacciandosi al mare ed emettendo lugubri lamenti.
La Villa della Grotta di San Giovanni, poco distante, è una delle più belle e suggestive, domina il verde del promontorio perforato dalla grande grotta di San Giovanni, una delle cavità del sottosuolo di Napoli lunga ben ottantasei metri.
La villa apparteneva alle proprietà della marchesa di Salza che nel 1863 ne fece dono al marchese de Gibot, un membro della famiglia dei d’Angiò di Francia, che la acquistò per la sua giovane innamorata ammalata di tisi.
Alla morte della donna la villa in questione rimase invenduta per circa cinquant’anni per via del prezzo richiesto troppo elevato. Per scoraggiare eventuali acquirenti pare che siano state divulgate anche voci sulla presenza di spiriti, da qui appunto la sua seconda denominazione Villa degli Spiriti.
Giù al borgo di Riva Fiorita fa sfoggio della sua originale bellezza, Villa Volpicelli, una struttura monumentale di gran pregio estetico ed architettonico. La villa, caratterizzata da un alta torre cilindrica è soprannominata il “fortino” o la “torretta”.
Tra le più belle di Posillipo è particolarmente interessante anche per il suo giardino nascosto da un muro di cinta, disteso verso il mare, che confina con le proprietà di Villa Rosebery. Dal 1996 è la location nella quale sono ambientate gran parte delle vicende della soap opera di RaiTre “Un posto al sole”.
Villa Rosebery, la più famosa, è una delle tre residenze ufficiali del presidente della Repubblica visitabile solo in alcuni periodi dell’anno. La villa deve la sua origine all’iniziativa dell’ufficiale austriaco Giuseppe de Thurn, che a partire dal 1801 edificò una residenza di campagna. Successivamente questa fu trasformata in un’elegante residenza. Fu quindi venduta al banchiere francese Gustave Delahante, per poi essere acquistata nel 1897 da Lord Rosebery, statista britannico che la rese un’oasi di tranquillità.
Villa Rosebery fu sede di rappresentanza e villeggiatura per gli ambasciatori inglesi in Italia e nel 1932 venne donata allo Stato italiano che la adibì a residenza estiva della famiglia reale. A partire dal 1957, fu concessa in dotazione al Presidente della Repubblica Italiana.
Con la recente istituzione del Bateau Mouche da qualche mese è possibile e gradevolissimo godere di queste meraviglie anche dal mare, partendo dall’imbarco Ali Lauro di Mergellina, 6,50 € il biglietto, superando così la granitica riservatezza e spesso rigida inaccessibilità anche solo alla visione di queste splendide costruzioni storiche.
Anche se il modo migliore resta quello di navigare ancora più sotto costa con un gommone o meglio ancora con canoa, salvagente e pagaia per poter così accedere anche agli anfratti più nascosti e preziosi, respirando appieno la pace che li si gode, immaginando per un attimo cosa doveva essere questo promontorio quando ancora non c’erano la miriade di moderni condomini che ne completano il particolare, ed unico, assetto urbanistico.