Il cancro del mondo

Coffee Break, i Racconti di NapoliTime

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Ti guardo mentre parli. Ti ascolto quando piangi. Ti stringo quando sospiri. Ti amo quando sorridi.
E sai… penso che non c’è più bella cosa in questo mondo del tuo modo di respirare, del tuo modo di ridere o di muovere la bocca, delle tue lacrime. Non c’è cosa più bella che abbracciarti, baciarti, guardarti sotto la luce del sole, caldo ed estivo, che leggero si distende sulla nostra pelle, facendola diventare dorata. Non c’è cosa più bella di questa leggera brezza estiva, che muove le foglie degli alberi, permettendoci di avere una colonna sonora per il nostro film; che muove l’erba, verde e rigogliosa, il nostro fluttuare.

E sai, anche se piovesse, anche se tirasse un gelido vento invernale, anche se il sole ci abbandonasse troppo presto alla notte, non potrei far altro che pensare che la cosa più bella che c’è è stringermi al tuo calore, avvertendo il profumo della tua pelle, desiderando di scaldare i nostri freddi corpi e bramando che la luna continui a stare in cielo, lassù, bianca e limpida, per ore e ore; perché quando arriverà di nuovo la luce, le nostre mani non potranno più toccarsi.
E sai, mi chiedo come l’uomo non possa amare tutto ciò, come non possa desiderare i caldi raggi estivi o il diamante di ghiaccio. L’uomo si nasconde nelle sue case e annulla la natura, trasformando l’ambiente che ha intorno a sé.
Lo vedi, amore? Riesci a guardarti intorno? Di che colore sono le città? Grigio. E il verde? Dov’è finito quel magnifico verde che scordiamo, nascondiamo, sopprimiamo? Quando è cominciata questa decadenza? Quando l’uomo ha iniziato a credere di poter vivere senza rispettare la sua casa, la sua famiglia?

Lo sai bene, amore, lo sai bene anche tu che se una persona non rispetta le regole di casa e la propria famiglia, è molto difficile che queste la ricompensino in qualche modo. E così sta accadendo con la Terra. La Terra Madre, che si è abbassata a tutte le nostre richieste: luce, notte, camminare senza gambe, trovare senza cercare, parlare senza pensare. Come abbiamo potuto essere così crudeli? Come abbiamo potuto essere così meschini ed egoisti? Da quando è cominciata questa decadenza?
Vuoi saperlo? Però non piangere, non disperarti, non credermi pazza. Io ho pensato, ho riflettuto a lungo e ho concluso: da quando l’uomo ha saputo utilizzare il fuoco. Sì, è così. Perché là ha preso una consapevolezza in più rispetto ai suoi fratelli animali. Non solo ha capito di essere vivo, ma che dalle sue mani poteva nascere qualcosa che prima era solo nella sua testa.

E da quel momento l’uomo è diventato il cancro del mondo.

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