Si cercano le persone che hanno avuto contatti con il medico. Dall’Italia intanto arrivano i farmaci sperimentali antiemorragici per contrastare i sintomi
L’epidemia di Ebola contagia nuovamente l’America insidiandosi nel cuore pulsante del continente, New York. Ad essere stato contagiato è il medico Craig Spencer del New York Presybterian, l’ospedale affiliato alla Columbia University. Spencer è rientrato da 10 giorni in patria da una missione in Guinea con l’organizzazione umanitaria Doctors Without Borders, ma solo due giorni fa ha accusato i primi sintomi.
La paura sale vertiginosamente per questo virus letale che provoca una morte atroce tra emorragie interne e sanguinamento da ogni orifizio del corpo. Il timore di una probabile diffusione del virus si accentua in considerazione della densità della popolazione della Grande Mela e dei suoi ritmi veloci e incessanti che potrebbero appunto accelerare il contagio se il virus avesse infettato qualche persona che si sia trovato a contatto con il medico risultato positivo al test. Craig Spencer è ora ricoverato al Bellevue Hospital, il centro a Midtown Manhattan attrezzato alle emergenze sanitarie di questo tipo, per la cura e per il contenimento di virus altamente contagiosi.
Il sindaco di New York, l’italo americano Bill De Blasio, ha rassicurato la popolazione spiegando che non c’è motivo di allarme. Intanto il team d’azione rapida del Center for Desease Control and Prevention (Cdc), è giunto a New York per mettere in atto tutte le misure necessaria a fronteggiare una possibile diffusione dell’Ebola. In via preventiva sono infatti stati ricoverate le persone che sono state a contatto diretto con il medico di 33 anni, e il Dipartimento della Salute sta ricercando le altre persone che potenzialmente sono a rischio contagio. Anche i luoghi in cui il medico è stato nei giorni precedenti il suo ricovero sono stati messi in sicurezza; i sigilli sono stati posti oltre che al suo appartamento anche ad una sala bowling in cui Spencer si era recato ignaro di essere ammalato.
Anche in Italia si teme che l’Ebola possa prima o poi varcare i confini ed eludere i sistemi di prevenzione messi in atto dal Ministero della Salute. Il nostro Paese è comunque in primo piano per la ricerca contro Ebola, sia sul fronte vaccini sia per i medicinali capaci di contrastarne i sintomi. “L’Istituto chimico farmaceutico militare (Icfm) di Firenze ha terminato la sperimentazione di fase I per un farmaco blocca emorragia che può essere efficace contro i sintomi del virus Ebola” – aveva annunciato mercoledì il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha inoltre spiegato che 1000 dosi del farmaco saranno già impiegate in Sierra Leone dove si sta tentando di tutto per contrastare il virus che sta mietendo vittime su vittime.
FOTO: tratta da america24.com