Lunedì 1 dicembre alle 18 va in scena lo spettacolo tratto dal romanzo di Henry James Giro di Vite di Luca De Bei, con Margherita Di Rauso
Un originale adattamento teatrale in forma di monologo, nato dalla convinzione che questa struttura drammaturgica sia la più adatta per restituire l’ambiguità che aleggia attorno alla protagonista femminile del racconto. Attraverso il monologo infatti, ciò che accade a questa donna senza nome (la protagonista è infatti l’unico personaggio della storia di cui non conosciamo le generalità) oscilla costantemente tra la verità oggettiva e la fantasia, alimentando il dubbio, lo stupore, lo smarrimento. È solo lei del resto che descrive il mondo in cui si muove, lei che lo costruisce, lo analizza, lo scompone, e lo ricompone infine per dare un senso alla propria esperienza. James stesso, del resto, non prende mai una posizione netta: a volte sembra volerci far credere che tutto ciò che accade sia reale, a volte sembra darci gli elementi per dichiarare come invece tutto sia frutto solo di una mente eccitata, se non addirittura isterica.
“Ed è proprio questa ambiguità – spiega De Bei – questo alternarsi di informazioni, la linfa vitale della storia, linfa che ho voluto assolutamente mantenere nella trasposizione teatrale. A partire dalla scrittura, per arrivare poi alla messa in scena, ho scelto di raccontare questa splendida “storia di fantasmi” con un ritmo avvolgente, concentrico. Quasi una “danza” inesorabile che, con velocità via via crescente, prende per mano gli spettatori e li trascina in un gorgo, in una strada senza ritorno verso l’orrore”.
Da un lato il potere evocativo della straordinaria parola di James, dall’altro la recitazione incisiva e piena di echi e rimandi di Margherita Di Rauso, ora in teatro anche con Massimo Ranieri nel Riccardo III, che scandaglia fino in fondo un’anima tormentata, appassionata, tragicamente fragile, ma soprattutto emozionante. Una figura modernissima – ribadisce De Bei – dedita con caparbietà e coraggio alla ricerca della verità e alla comprensione profonda dell’esistenza. Una donna che, aprendoci senza riserva la propria anima, ci parla in fondo di un disperato bisogno d’amore e ci rivela come, pur di ottenerlo, sia disposta ad affrontare ciò che di più spaventoso v’è nell’animo umano.
Per assistere agli spettacoli che si svolgono in salotti privati di tutta la Campania basta navigare il sito ilteatrocercacasa.it, e a chi prenota viene fornito l’indirizzo dell’appartamento che ospita la messa in scena. Al termine dell’opera il pubblico interagisce con un critico esperto di teatro che a caldo commenta l’opera, e può dialoga con l’artista.