Banchi vuoti a scuola, 2 milioni gli under 15 a letto con la febbre
28 gennaio – Nei cosiddetti “giorni della merla”, i più freddi dell’anno, crescono in misura esponenziale i casi di influenza che già da novembre hanno costretto circa 4 milioni e mezzo di italiani al riposo forzato.
Secondo Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg), siamo in piena fase epidemica ma la frequenza dei contagi continuerà a crescere fino ad almeno la prima decade di febbraio.
L’inizio del decremento delle infezioni si avrà invece a partire dalla fine del prossimo mese, ma ciò che risulta evidente quest’anno è che il numero dei contagi è nettamente influenzato dalla consistente fetta di popolazione che ha deciso di non vaccinarsi a causa di ingiustificati allarmi in merito al vaccino FLUAD prodotto dalla Novartis.
“Una follia collettiva – sottolinea Cricelli – che pagheremo cara. Intanto con il numero dei casi che, se dovesse continuare a crescere a questi ritmi potrebbe raggiungere i dati del 2004-2005, tra i più pesanti degli ultimi anni. E, poi, dovremmo anche vedere quanti decessi in più ci saranno per complicanze. E questo è assurdo considerando che un’arma di prevenzione efficace, il vaccino, l’abbiamo”.
Intanto anche nelle scuole gli effetti dell’influenza si fanno sentire; “Gli ultimi tre giorni di gennaio, tradizionalmente i più freddi dell’anno – spiega il pediatra Italo Farnetani – portano con sé una serie di malanni che colpiscono soprattutto i piccoli di casa: secondo le mie stime sono 2 milioni circa i bambini e ragazzini da 6 mesi a 14 anni malati in questi giorni, e il record si registra fra quelli di 6-11 anni”.
Tra i sintomi più comuni, “vomito e diarrea (con 600 mila casi), tosse, (con 600 mila casi), mal di gola (con 400 mila casi) e mal d’orecchie (400 mila). Ovviamente, al sintomo principale molto spesso si accompagna la febbre: questo accade in circa la metà dei casi”.
Inoltre, bisogna ricordare che “se i piccolissimi allattati al seno sono protetti dagli anticorpi materni, nell’età da nido-scuola dell’infanzia (6 mesi-5 anni) sono invece più vulnerabili e si stimano 1,1 milioni i bimbi malati nei giorni della merla: questa è la fascia d’età più colpita, anche perché la memoria immunitaria è ancora in formazione. Da 6 a 11 anni a essere colpiti sono 700 mila, con 200 mila casi da 12 a 14 anni”.
Al fine di tenere a bada l’influenza è importante, ricorda l’esperto, garantire un corretto uso dei riscaldamenti in casa.
Farnetani evidenzia infatti che “a colpire, piuttosto è una certa differenza fra i sintomi registrati al Centro-Nord e quelli diffusi tra i bambini del Sud. Infatti al Sud ci sono meno casi di tosse, un fenomeno che io collego al clima e soprattutto alla differenza nell’uso dei riscaldamenti. In Meridione infatti restano meno accesi e la temperatura nelle case è meno elevata. L’aria meno secca è un vantaggio per le vie respiratorie”.
Fondamentale quindi una corretta idratazione, una dieta adeguata e la somministrazione consapevole e parsimoniosa dei medicinali, seguendo scrupolosamente le indicazioni del medico.
FOTO: tratta da adnkronos.it