Ad un mese dalla scomparsa del grande regista napoletano Giuseppe Tornatore ripercorre al Suor Orsola la storia di una grande passione per il cinema
“La mia passione per il cinema è cominciata dalla mia passione per la fotografia”. Così Francesco Rosi raccontava a Giuseppe Tornatore la nascita del grande amore della sua lunga vita da regista. Una storia di passioni per la comunicazione visiva che, ad un mese dalla scomparsa del grande regista napoletano, il regista siciliano Giuseppe Tornatore, suo grande amico, racconterà all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, sede di un grande Polo formativo di Scienze della comunicazione con numerosi percorsi di studio dedicati al cinema e alla televisione.
L’incontro, che si svolgerà lunedì 9 febbraio alle ore 12 nella Biblioteca Pagliara dell’Università Suor Orsola Benincasa, sarà introdotto da Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa e coordinato da Valerio Caprara, docente di Storia e dinamiche produttive tra cinema e televisione al Suor Orsola.
Tornatore, ripercorrendo gli spunti del libro conversazione con Rosi “Io lo chiamo cinematografo”, si confronterà con il fratello del grande regista napoletano, ovvero l’urbanista Massimo Rosi, e con un allievo d’eccellenza del Maestro Rosi, il conterraneo regista documentarista Gianfranco Pannone.
Nel corso dell’incontro sarà proiettato il documentario di Marta Pasqualini “Il cinematografo è una malattia?”, che raccoglie le interviste fatte ai due protagonisti per presentare il libro/conversazione tra Francesco Rosi e Giuseppe Tornatore.