Pd nella bufera per un nuovo caso giudiziario, e Renzi penserebbe al commissariamento
Rinvio a giudizio per associazione a delinquere, truffa aggravata e turbativa d’asta, queste le accuse mosse dal gup di Napoli, Vittoria Foschini, nei confronti di Antonio Poziello, vincitore delle primarie del Pd per la scelta del candidato alla carica di sindaco di Giugliano (Napoli), svolte circa un mese fa. L’inchiesta è relativa ai corsi di formazione in Campania risalente al 2008. La prima udienza del processo è stata fissata per il prossimo 15 maggio dinanzi alla terza sezione penale del tribunale di Napoli.
Dopo gli avvisi di garanzia che hanno tagliato la testa ai vertici del Comune di Ercolano con l’inchiesta su appalti truccati che vede coinvolti il sindaco uscente Vincenzo Strazzullo ed il suo vice Antonello Cozzolino e la conseguente decisione dei dirigenti nazionali del Partito Democratico, che hanno scelto d’ufficio il prossimo candidato alla carica di sindaco individuando il renziano Ciro Buonajuto (vai all’articolo), ora una nuovo caso piomba a turbare la campagna elettorale per le regionali del Pd campano.
Antonio Poziello, forte delle 10.502 preferenze conquistate alle primarie Partito Democratico di Giugliano dovrebbe essere il candidato dem a sindaco nelle prossime amministrative. Poziello era indagato per una vicenda risalente al 2008, quando era dirigente regionale, ieri la decisione del rinvio a giudizio. A sostenerlo resta il Circolo di Giugliano con il segretario cittadino Giuliano Quaranta. Ma la patata bollente è ora in mano del Pd metropolitano di Napoli e del suo segretario Venanzio Carpentieri che ha dichiarato: “La condizione attuale va superata, Poziello si deve ritirare. Ho illustrato ai vertici regionali e nazionali del partito la sua situazione giudiziaria appena ne sono venuto a conoscenza. Prima non conoscevo i dettagli processuali di questa vicenda. Il controllo spetta in prima battuta al circolo locale che con il diretto interessato doveva far presente la richiesta di rinvio a giudizio”.
Ma le critiche sull’operato del segretario provinciale sono piombate puntuali, proprio in virtù di un intervento, da molti ritenuto tardivo. Perchè non intervenire prima a fermare la corsa alle primarie di Poziello? Questa l’accusa mossa dai tre candidati alle primarie, che sembrano favorevoli a che il vincitore delle primarie possa continuare nella sua corsa elettorale. Ma il diktat di Carpentieri pare essere perentorio, “Se dovessero esserci difficoltà chiederò l’intervento di Roma”, ha dichiarato.
Intanto nubi si addensano all’orizzonte della segreteria provinciale e regionale. Indiscrezioni parlano di commissariamento del Pd Napoli e c’è chi preme per commissariare anche il Pd Campania con la segretaria Assunta Tartaglione. Sarebbe questa la soluzione drastica cui starebbe pensando personalmente il premier nonchè segretario Pd, Matteo Renzi. Troppi casi discutibili a Napoli ed in Campania. Nell’ordine la vicenda De Luca, condannato ma in corsa per le prossime regionali, l’arresto di Salvatore Sannino, ex sindaco di Casavatore, l’arresto del sindaco di Ischia Giosi Ferrandino, il caso Pomigliano d’Arco con le primarie vinte per tre voti da Michele Caiazzo e poi ibernate dalla segreteria provinciale ed infine i casi giudiziari di Ercolano e Giugliano, con i tre rinvii a giudizio.
Caos Pd ed in piena campagna elettorale. Sabato Renzi sarà a Pompei e potrà valutare personalmente la situazione. Un vertice romano con il presidente del partito Matteo Orfini, con il vicesegretario Lorenzo Guerini e con la responsabile degli enti locali Valentina Paris avrebbe già valutato la grave situazione in cui verte il Pd della Campania.