A 23 anni dalla legge 257 che metteva al bando l’amianto in Italia, il Cnr Inail stima che ci sono ancora da bonificare 32 milioni di tonnellate di manufatti in amianto
Si celebra oggi 28 aprile la X^ Giornata mondiale delle vittime di amianto. Oltre 4mila le persone che in Italia muoiono ogni anno a causa di questo killer silenzioso, che a distanza di 23 anni dal divieto assoluto del suo utilizzo, resta prepotentemente diffuso su tutto il territorio nazionale, in strutture sia pubbliche che private. Sono almeno 32 milioni di tonnellate i manufatti in amianto di differente forma ancora presenti in Italia secondo le stime del Cnr Inail.
In Italia dal 1992, così come stabilito dalla legge 257, è vietata ogni attività di estrazione, commercio, importazione, esportazione e produzione di amianto e anche se la stessa legge prevedeva Piani Regionali Amianto redatti entro 180 giorni dalla sua pubblicazione, le bonifiche restano ancora una chimera e nel frattempo ci si ammala e si muore ancora per malattie asbesto correlate. Sono oltre 15mila i casi di mesotelioma maligno, il tumore della pleura che ricopre il polmone, registrati tra il 1993 e il 2008 secondo il Registro Nazionale Mesotelioma di Inail.
Poche le Regioni che dall’appovazione della legge 257 del lontano 1992 hanno recepito e applicato il Piano Amianto, o comunque messo in atto tutte le norme previste dalla legge, compresa la mappatura del territorio e la relativa bonifica, a dimostrazione che il problema viene eccessivamente sottovalutato, forse proprio perché l’amianto è un nemico silenzioso, che non uccide nell’immediatezza dell’esposizione, ma a distanza di anni, con la manifestazione dei primi sintomi del tumore anche dopo 40 anni.
In occasione della Giornata mondiale per le vittime di amianto, il responsabile scientifico di Legambiente Giorgio Zampetti, ha dichiarato: – “Facciamo appello al Governo affinché si impegni concretamente nel dare risposte e giustizia alle vittime dell’amianto”. Le bonifiche delle aree contaminate dall’amianto sono e devono essere una priorità per garantire la salute dei cittadini e in questo senso l’Associazione chiede al Governo che si proceda velocemente anche all’approvazione del disegno di legge sugli ecoreati. Zampetti inoltre aggiunge: – “Il risanamento ambientale, la bonifica e il corretto smaltimento dei materiali contenenti amianto devono essere le priorità per portare a zero il rischio connesso con l’esposizione. Occorre un serio impegno da parte delle Regioni e degli altri enti locali e nazionali competenti. È urgente intervenire tanto sui grandi siti industriali quanto sugli edifici pubblici e privati. Sono pochi gli interventi di bonifica realizzati, risolvere il problema amianto sarà difficile se la rete impiantistica per il suo smaltimento rimane insufficiente”.