L’annuncio è del parlamentare Marco Di Lello, segretario della Commissione parlamentare di Inchiesta sul fenomeno della mafie
A Napoli si continua a sparare. Pare non poter esserci tranquillità per una città che sta vivendo una nuova guerra di camorra. C’è chi la paragona addirittura alla violenza degli anni ’80, quando si affrontavano la Nco di Raffaele Cutolo contro i Nuvoletta, i Gionta e i Bardellino. In questo caso ad affrontarsi non ci sono più i grandi boss di un tempo – spesso finiti alla sbarra – ma giovani o giovanissimi, desiderosi di prendere il controllo delle piazze di spaccio e mettere le mani su molteplici affari. Sono quelli che vengono chiamati “i bamboccioni di camorra”, perchè l’età degli affiliati si è abbassata e il livello gerarchico nei clan conta sempre meno. Gente ingestibile, che spesso spaventa “la vecchia camorra”.
Le reazioni della politica non si sono fatte attendere ma purtroppo rischiano di essere poco incisive. Pochi sembrano essere i 50 uomini di rinforzo del Reparto Prevenzione crimine della Polizia di Stato e delle Compagnie Intervento Operativo dell’Arma dei Carabinieri inviati dal Ministro dell’Interno Angelino Alfano. Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris è tornato a chiedere al governo un impegno maggiore. “Chiedo al governo due cose – ha affermato de Magistris – consolidare ed estendere l’operazione Alto impatto, ovvero, prolungarla nel tempo e mettere in strada più uomini dei duecento attuali che operano sul territorio cittadino”. E secondo cosa: “Riconsiderare i tagli ai servizi essenziali e ai Comuni, che ricadono pesantemente sull’organizzazione delle polizie locali. L’esercito? Già c’è, è quello di Alto Impatto. Ma – ha proseguito il primo cittadino – non si può pensare di militarizzare la città, né servirebbe. Serve invece utilizzare in modo intelligente gli uomini dell’esercito, per la difesa di obiettivi sensibili, e così alleggerire polizia e carabinieri per lo svolgimento di altri compiti”.
Nei prossimi giorni potrebbe esserci una missione a Napoli della commissione parlamentare Antimafia. La richiesta è arrivata dal parlamentare Marco Di Lello, che ha chiesto interventi urgenti: “Ho chiamato la Bindi affinché giovedì in ufficio di presidenza si deliberi una missione urgente dell’antimafia a Napoli – ha rivelato il parlamentare del PSI – L’onorevole Bindi ha fatto sua la proposta e verrà calendarizzata al più presto la missione. Perché è inutile parlare del Sud e della ripresa del Mezzogiorno se non partiamo dalla sicurezza. A questa escalation lo Stato deve reagire, tutte le istituzioni devono essere compatte. Comune, Regione, Stato, tutti insieme, bisogna fare ognuno la sua parte”.
Più mezzi e più uomini per la sicurezza a Napoli sono stati chiesti a Renzi anche dalla parlamentare del Partito Democratico Michela Rostan. Quest’ultima ha chiesto sopratutto una strategia complessiva per combattere e sconfiggere la criminalità. Una strategia “fatta di impegno comune da parte di tutte le istituzioni per sanare la città”.
“La mancanza di politiche per il Mezzogiorno ha di fatto lasciato campo libero alla criminalità organizzata. Sono giovani e giovanissimi i nuovi killer della camorra. Ragazzi che abbandonati dallo Stato diventano facile preda delle organizzazioni criminali”, hanno affermato in una nota i consiglieri regionali campani del M5S. “Senza una seria politica di ricostruzione del tessuto sociale a Napoli e nel suo hinterland non c’è possibilità di fermare l’escalation criminale – ha specificato il capogruppo Valeria Ciarambino – Aspettiamo le dichiarazioni di rito del Governo sulla necessità di inviare l’esercito in Campania: qui non serve l’esercito, serve che ci sia per chi vive qui una prospettiva, un futuro, la sicurezza che la strada dell’onestà porti a poter vivere dignitosamente”.
Sul dramma di una città abbandonata a se stessa si è espresso anche il deputato di Fratelli d’Italia-AN e membro della commissione Antimafia Marcello Taglialatela, che ha affermato: “Non voglio rassegnarmi ad una città nella quale ogni giorno si spara e si uccide nelle strade e nelle piazze. Muoiono innocenti e colpevoli in una indifferenza che atterrisce. Occorrono misure forti e leggi severe che colpiscano e prevengano il crimine. Leggi che proteggano i cittadini onesti e che reprimano in modo feroce chi rappresenta il male”. Taglialatela ha sottolineato come sia necessario che lo Stato assuma talune iniziative, come: “Poteri speciali al questore di Napoli, ripristinare il fermo di Polizia e attivare una sezione speciale del Tribunale Penale per velocizzare i processi di tipo mafioso”.