Napoli, scoppia la polemica dopo le parole del presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi

La presidente Bindi in visita a Napoli: “La camorra è un dato costitutivo di Napoli”. Il sindaco de Magistris chiede chiarimenti e parla di una lettura errata

Commissione AntimafiaNapoli, 15 settembre – Stanno scatenando un polverone le parole della presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, che da due giorni è in città alla guida di una delegazione della Commissione stessa, incaricata di fare il punto sull’emergenza criminalità a Napoli. Bindi, al termine delle audizioni tenute ieri dalla delegazione ha parlato della camorra come di “un tratto costitutivo di Napoli”. Proseguendo nel suo discorso ha poi affermato con convinzione che “Non ripartirà l’Italia se ci saranno queste diseguaglianze e se noi non ci convinceremo che questa è una parte d’Italia che va accompagnata per riscattare vite umane. Il Mezzogiorno deve essere definitivamente adottato da questo Governo nazionale”.

Parole che hanno dato adito a fraintendimenti. Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha raccontato di essere letteralmente “saltato dalla sedia quando ho sentito quella frase sulla camorra come dato costitutivo della città”. Chiedendo a Bindi di spiegare meglio le sue parole, de Magistris ha sottolineato che “La cultura, la storia, il teatro l’umanità sono l’elemento costitutivo di Napoli, della Regione e del Mezzogiorno. Altra cosa è dire che la camorra è diventata forte perché per troppi anni è andata a braccetto con la politica”. La criminalità organizzata è ancora un problema grande per Napoli ma per il sindaco non è forte come in passato perchè “Non va più a braccetto con l’amministrazione comunale di questa città. Con tutti i nostri limiti – aggiunge de Magistris – stiamo facendo la nostra parte e non sottovalutiamo quanto accaduto ma non consentiremo a nessuno di interrompere la stagione di rinascita. Come diceva Falcone le mafie sono un fatto umano, hanno un’origine e una fine. Qui è iniziato il riscatto e la ribellione che porterà alla sconfitta della camorra”.

“Non ho mai parlato di camorra nel dna dei napoletani” ha precisato in queste ore la presidente Bindi. “Ho parlato della camorra – ha aggiunto Bindi – come elemento costitutivo di una società e della storia della città. Ripeto queste parole con convinzione. Non si può fare una storia di Napoli senza fare una storia della camorra, così come una storia dell’Italia senza le mafie. Ignorare questo dato – ha concluso – impedisce che camorra e mafie continuino ad essere elemento costitutivo. Sentirsi offesi per questo è il primo regalo che possiamo fare alle mafie. Se qualcuno si è offeso non posso chiedere scusa perchè ne sono convinta. Non ho mai parlato di dna. Non negare la camorra è il primo atto”.

Sulle parole della presidente della Commissione Antimafia è intervenuto anche il procuratore di Napoli Giovanni Colangelo: “La camorra non è nel Dna dei napoletani, che non hanno una propensione al crimine. La criminalità rappresenta una minima percentuale della popolazione rispetto ai cittadini che vogliono vivere in pace. Si tratta di una manifestazione patologica e non fisiologica della società napoletana, ma la delinquenza fa più rumore dei cittadini che vogliono vivere in pace”.

FOTO: tratta da ansa.it

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