L’apertura dell’oratorio della chiesa San Lorenzo Martire in Via Montagna Spaccata sarà una festa per bambini e giovani del quartiere e “luogo di accoglienza per tutti i ragazzi”, soprattutto quelli in difficoltà
Sabato 3 ottobre l’oratorio San Filippo Neri riapre i battenti con una festa di apertura presso la chiesa San Lorenzo Martire in Via Montagna Spaccata (Pianura). La festa, che accoglierà bambini e giovani dai 7 anni in su, inizierà alle ore 15:30 e sarà “un momento di accoglienza con giochi, balli, cibo e divertimento”, come spiegano i volontari dell’oratorio. Sarà un “preludio a ciò che sarà l’anno”, in quanto dal 10 ottobre il San Filippo Neri inizierà ad organizzare attività come laboratori d’arte, di danza, di recitazione, e ci sarà, inoltre, una novità che i ragazzi dell’oratorio scopriranno proprio durante la festa.
L’oratorio San Filippo Neri nasce 5 anni fa grazie all’azione di alcuni giovani della parrocchia che col tempo sono riusciti a trasformarlo in una vera e propria associazione a servizio dei più piccoli. Al suo interno vengono svolte varie attività (sportive e non) e laboratori, il tutto interamente gestito da giovani volontari tra i 17 e i 30 anni che insieme hanno cercato di offrire qualcosa in più ai giovani di Pianura, un quartiere, purtroppo, non molto semplice da gestire. “Ciò che ci spinge è la voglia di fare qualcosa per gli altri – spiegano, infatti, i volontari del San Filippo – ed in particolare per i più piccoli, che nella zona sono i più disagiati a causa della mancanza di parchi e luoghi a loro destinati. Fare qualcosa per loro e vederli felici mentre sono qui’ è bello”, raccontano.
Durante le attività all’oratorio i ragazzi riescono a riscoprire il valore dell’amicizia, il rispetto reciproco, lo stare insieme, “valori che purtroppo vengono un po’ dimenticati”, come fanno notare i volontari. “Molte volte tra ragazzi della stessa età si vede voglia di prevalere sugli altri, e qui noi volontari cerchiamo di ristabilire quell’equilibrio che forse fuori non c’è”, evidenziano. Al San Filippo Neri, dunque, i ragazzi non apprendono solo in ambito didattico ma imparano a relazionarsi ed a saper vivere in una comunità, che per i volontari dell’oratorio rappresenta la cosa più importante; il loro scopo, infatti, è quello di far sì che all’interno del San Filippo si crei un gruppo di persone che, agendo da comunità, riesca in futuro ad affrontare meglio la vita.
L’oratorio è, dunque, un luogo di aggregazione sociale e culturale, ed un luogo che ha come obiettivo primo quello di preservare i ragazzi dalla criminalità, un tarlo che purtroppo coinvolge sempre più frequentemente i giovani napoletani. “Molti ragazzi, a nostro avviso quelli più difficili da aiutare, sono attirati da cose che noi non possiamo offrire, cose che, invece, altri possono dare loro in altri modi, ma il nostro obiettivo è proprio questo: cercare di portare questi ragazzi in una realtà più positiva e quindi più bella”.
I volontari dell’oratorio, dunque, si battono affinché i ragazzi non cadano nei pericolosi giri malavitosi che invadono Napoli e lo stesso quartiere di Pianura; l’obiettivo è quello di far riflettere i giovani affinché capiscano che non è vero che per loro non esiste futuro, ma che questo va costruito con impegno e sacrificio, e che la mancanza di lavoro non è una scusante. “Bisogna che i ragazzi capiscano la differenza tra bene e male e che sfruttino lo studio per emergere”, sottolineano fortemente i volontari, che, consapevoli di non poter “salvare” ogni ragazzo in difficoltà, affermano di accontentarsi anche se a “scegliere la via bel bene” sono in pochi.
Il San Filippo Neri prova, dunque, a stare vicino ai ragazzi di Pianura affinché scelgano il sacrificio alla vita ed ai soldi facili, anche attraverso gli insegnamenti della Chiesa. “Non scegliete la strada più facile, ma cercate di emergere attraverso le vostre forze”: è questo il messaggio finale dei volontari del San Filippo Neri, che sperano in una buona riuscita del progetto di quest’anno e che, a seguito degli insegnamenti che cercano di dare oggi ai giovani, in un futuro ci possano essere ragazzi che continuino col lavoro nella loro associazione.