In arrivo il nuovo vaccino antinfluenzale universale. Intanto previsto a gennaio 1 milione di casi di influenza

Il nuovo vaccino manderà in manderà in pensione le iniezioni annuali, intanto si ribadisce l’importanza della somministrazione in soggetti over 65, pazienti con insufficienza renale, cardiopatici, ipertesi

influenzaAddio alle iniezioni annuali, a sostituirle ci sarà un vaccino antinfluenzale universale. Uno studio di un team di scienziati dell’azienda biotecnologica Seek di Londra metterà a disposizione, tra tre anni, un nuovo ritrovato che proteggerà da tutte le proteine comuni a tutti i ceppi del virus dell’influenza. Il vaccino, FLU-v, agisce aumentando la presenza nell’organismo delle cellule immunitarie (cellule T) che uccidono la parte del virus influenzale che non muta nel tempo.

Secondo Olga Pleguezuelos, che guida il team londinese “siamo certi che questo vaccino sarà in grado di proteggere le persone da ogni nuovo ceppo del virus che si presenterà e speriamo che avrà una corsia preferenziale per l’autorizzazione”. Il nuovo vaccino è prodotto totalmente grazie a procedimenti chimici, a differenza degli attuali antinfluenzali che vengono prodotti da virus coltivati nell’embrione del pollo: in questo modo potrà essere più economico e potrà essere conservato a temperatura ambiente. Il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid) di Washington ha impegnato 1 mln di dollari per avviare trial clinici su larga scala.

Intanto anche quest’anno il tradizionale vaccino antinfluenzale comincia già ad essere disponibile nelle farmacie, ma la distribuzione è appena iniziata, comunica Massimo Andreoni, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). Il vaccino annuale agisce contro alcuni ceppi dichiarati ad alto rischio dall’Oms, ma a volte non è possibile prevedere quale dei ceppi risponderà negativamente e può accadere che i vaccini predisposti dal Ministero della Salute non siano efficaci.

“Il picco massimo degli influenzati è previsto per la seconda metà di gennaio”, quando secondo le previsioni “saranno circa 1 milione gli italiani ammalati“.

“Il vaccino è fondamentale – ribadisce il numero uno della Simit – ed è già stato preparato sui ceppi virali che hanno circolato nell’altro emisfero, nonostante vi sia anche una stretta sorveglianza pronta ad adeguarlo a eventuali nuovi ceppi”. Come sempre “i più a rischio sono le persone fragili: over 65, pazienti con insufficienza renale, cardiopatici, ipertesi. Queste persone, nel caso di infezione e di non vaccinazione – avverte Andreoni – potrebbero incorrere in gravi complicanze, in alcuni casi addirittura mortali”.

“Non bisogna ripetere l’errore dell’anno scorso, quando per evitare gli effetti collaterali che erano stati segnalati, ma non sono mai stati effettivamente riscontrati, c’è stato un aumento di mortalità per infezioni respiratorie” conclude Andreoni.

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