De Luca si difende dalle accuse. “Io parte lesa. Magistratura vada avanti”. Poi attacca i giornali

Così il presidente della Regione Campania in conferenza stampa: “No a massacro mediatico. Sì a controllo legalità. Ma io non sono a conoscenza di nulla”

Vincenzo De LucaNapoli, 11 novembre – “Sono parte lesa in questa vicenda, io e l’istituzione che rappresento”. Lo ha affermato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca in conferenza stampa. La Procura di Roma sta indagando con l’ipotesi di concussione per induzione in atti giudiziari Anna Scognamiglio, uno dei giudici del Tribunale civile di Napoli che lo scorso 22 luglio ha accolto il ricorso dello stesso De Luca contro la sospensione dall’incarico da Presidente della Giunta regionale. Nella stessa inchiesta, oltre al presidente della Campania, è indagato, per l’ipotesi di reato di induzione alla concussione, il capo della segretaria Nello Mastursi. Indagato anche Guglielmo Manna, marito del magistrato e manager ospedaliero.

Secondo l’accusa, De Luca, “per il tramite di Giuseppe Vetrano e Carmelo Mastursi – quest’ultimo capo segreteria dimissionario – sarebbe stato minacciato “di una decisione a lui sfavorevole da parte del Tribunale civile di Napoli, con conseguente perdita della carica ricoperta” e per questo “indotto a promettere a Guglielmo Manna, sempre per il tramite dei due, la nomina a una importante carica dirigenziale nella sanità campana”. Questo è quanto si legge nel decreto di perquisizione, che il 19 ottobre scorso è stato disposto dalla Procura di Roma nei confronti di tutti gli indagati, ad eccezione proprio del presidente della Regione, De Luca. La minaccia, secondo l’ipotesi formulata dal procuratore Giuseppe Pignatone e dai pm Giorgio Orano e Corrado Fasanelli sarebbe partita dal giudice Scognamiglio, che avrebbe agito in concorso con il marito. Condotta che sarebbe stata reiterata in occasione dell’udienza tenutasi presso il Tribunale di Napoli l’11 settembre 2015 e per questo il reato di concussione per induzione farebbe riferimento ad un arco temporale che va da giugno al settembre scorso.

“Sostengo pienamente l’azione della magistratura e la invito ad andare avanti”, ha detto De Luca in una conferenza stampa organizzata questa mattina a Napoli. “Non sono a conoscenza di nulla, non so chi sia questo Manna che faccia, dove viva”.

Anche la giudice Scognamiglio si difende. “Non conosco assolutamente né de Luca, né Mastursi, né Vetrano con i quali non ho mai avuto contatti di alcun genere. Né, quindi, ho loro mai chiesto, né potuto chiedere, alcun favore né per me né per mio marito”.

“Al momento non sono previsti interrogatori degli indagati e le indagini potrebbero concludersi nel giro di qualche settimana”, ha spiegato il procuratore Pignatone. Nel frattempo De Luca ha già annunciato che non intende fare passi indietro. “Da Napoli – ha detto De Luca – lanciamo la sfida della trasparenza, della correttezza e del rigore amministrativo. Noi e il partito in cui milito siamo protagonisti di questa sfida e non arretreremo di un passo”.

Sfida lanciata anche ai giornali, accusati di “consolidata abitudine al massacro mediatico di persone e istituzioni”. Un atteggiamento che per il presidente della Giunta regionale rappresenta una “barbarie e un oltraggio allo Stato di diritto e alla Costituzione”. Lo stesso De Luca ha promesso nei prossimi giorni una battaglia in “maniera ferma nei confronti di chiunque oserà gettare ombre sui nostri comportamenti. Ci rivarremo – ha concluso De Luca – nei confronti di chiunque offenderà la dignità delle nostre persone e delle nostre istituzioni”.

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