La tomba originaria di Paestum ritornerà al suo luogo d’appartenenza da gennaio dell’anno prossimo
Il Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha ritrovato una tomba del IV-III secolo a.C. appartenente a Paestum. Il sepolcro, molto ben conservato, riporta 5 affreschi raffiguranti la vita di un giovane guerriero armato che conduce un mulo con in groppa un carico (probabilmente un bottino di guerra) e fino al 10 gennaio 2016 sarà accessibile al pubblico nella sede del Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri nella mostra “L’arma custode della memoria”.
Dopo questa data, infatti, la tomba verrà riportata alle origini, ovvero a Paestum, luogo dal quale era stata esportata clandestinamente intorno alla metà degli anni ’90 del secolo scorso, ed a testimoniarlo è il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini che, infatti, ha dichiarato: “Questi bellissimi affreschi torneranno a Paestum dal mese di gennaio. Abbiamo deciso che i beni recuperati tornino sempre nei luoghi dai quali sono stati trafugati o prelevati nei decenni passati. E’ una scelta che abbiamo fatto in generale e che viene confermata anche oggi. Questi affreschi andranno ad arricchire uno dei posti su cui abbiamo fatto l’investimento più importante, Paestum- continua-, che non ha avuto negli anni il riconoscimento internazionale, in termini di numeri e di risorse, che invece merita per la sua bellezza straordinaria”.
Il guerriero raffigurato negli affreschi è “un membro dell’aristocrazia lucana del IV secolo avanti Cristo – come spiega il neodirettore del Parco Archeologico di Pestum Gabriel Zuchtriegel. Mancano, però, alcuni elementi, come il corredo e l’ubicazione precisa; stando all’archeologo tedesco, questi mancano perché “la tomba non è stata scavata da archeologi ma nell’ambito di scavi clandestini che sono devastanti per i beni culturali” ; questi fattori avrebbero sicuramente facilitato la datazione della tomba.