Sanità: tre arresti a Salerno, modificavano le liste di attesa chiedendo soldi a pazienti gravemente malati

Lista di attesa truccate all’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno. I pazienti malati gravemente pagavano anche duemila euro per essere assistiti

ospedaleChiedevano soldi per modificare la lista di attesa degli interventi chirurgici e accelerare i tempi di pazienti malati gravemente. Sono quattro le persone indagate: 3 agli arresti domiciliari e una sospensione dall’esercizio di pubblico servizio, per i reati di concussione e omessa denuncia e abuso di ufficio. Questo è ciò che affermano le indagini svolte sul reparto di neurochirurgia dell’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno.

Il primario di neurochirurgia avrebbe, infatti, usato il reparto per svolgere attività professionali dietro compenso all’interno della pubblica struttura ospedaliera, il cosiddetto “intramoenia”, regolando “clandestinamente” le liste di attesa favorendo una posizione migliore per chi pagava.

Purtroppo, i soggetti a cadere in questa trappola sono stati pazienti in condizioni molto gravi che hanno colto l’opportunità di pagare pur di essere operati in tempi brevi dai medici.

Secondo gli investigatori, Luciano Brigante, 50enne avellinese primario del reparto di neurochirurgia dell’ospedale Ruggi d’Aragona, aveva approfittato di pazienti in gravi condizioni ai quali faceva immaginare un percorso di assistenza più complicato e che necessitava urgentemente di cure. Una volta ricevuto il consenso del paziente, il primario mostrava la possibilità di operare immediatamente e di modificare le liste di attesa, obbligando però il malato o la famiglia a pagare un prezzo che veniva stabilito a seconda dell’intervento (raggiungendo all’incirca i 1.500 ed anche i duemila euro).

Nella stessa inchiesta risulta indagato, ma non raggiunto da alcuna misura cautelare, Takanori Fukushima, il neurochirurgo che nel 2015 fu accostato a Papa Francesco per una presunta visita medica.

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