Bagnoli, il Comune parteciperà alla conferenza dei servizi prevista per giovedì 14 aprile

“Diremo le cose che si devono dire su Bagnoli”. Così il sindaco di Napoli, de Magistris, alla webtv del Comune

Bagnoli CoroglioNapoli, 14 aprile – “Su Bagnoli siamo in tutti i tavoli e se oggi il governo ha finalmente annunciato di cominciare la bonifica è perché noi abbiamo avuto un grande profilo istituzionale, talmente alto da ordinare a chi ha inquinato di pagare. Saremo alla conferenza dei servizi e diremo le cose che si devono dire su Bagnoli. È nella cabina di regia che noi non ci saremo mai, perché quello è un luogo illegittimo e non saremo complici di un’operazione in violazione della città di Napoli, della legge e della Costituzione repubblicana. Penso di averlo detto una volta per tutte, vedo che qualcuno fa ancora confusione”. Lo ha affermato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, alla webtv del Comune, ribadendo la posizione già assunta nella giornata di ieri sul caso degli espropri delle case a 350 famiglie – oltre un migliaio di persone, ndr – di Bagnoli. Case che secondo Invitalia, società che a breve dovrebbe acquisire i suoli da bonificare, sarebbero nate attraverso abusi edilizi.

Al centro della conferenza dei servizi dovrebbe esserci proprio la questione degli espropri. Al momento de Magistris non ha voluto riferire chi rappresenterà l’amministrazione comunale alla riunione, limitandosi a spiegare di “non voler anticipare le mosse”.

Il commissario governativo per Bagnoli, Salvo Nastasi, in risposta al sindaco ha detto: “Forse qualcuno dovrebbe studiare il piano urbanistico del Comune di Napoli di cui tanto si parla. Lì è prevista la liberazione di alcune aree e noi applichiamo quello. Il resto è malafede. Abbiamo – ha aggiunto – appositamente previsto edilizia residenziale compensativa nella stessa area. Molti andranno a stare anche meglio. Anche coloro che occupano abitazioni abusive”.

Resta però da vedere quanti metri cubi di cemento saranno destinati all’edilizia residenziale. Al contrario di Nastasi, l’ad di Invitalia Domenico Arcuri, riferendosi all’aumento di cubature da 165 a 605mila, ha dichiarato al quotidiano La Repubblica che: “Il verde e le aree libere saranno più o meno quelle previste originariamente nel Piano Urbanistico firmato Vezio de Lucia”. “Noi – ha aggiunto Arcuri – facciamo solo uno scambio: niente edilizia residenziale, più insediamenti produttivi”.

Intanto i cittadini di Coroglio sono sul piede di guerra e hanno dato vita a una pagina Facebook “Coroglio non si tocca”, annunciando battaglia contro gli espropri. “Noi da qui non ce ne andiamo – ha dichiarato al Corriere del Mezzogiorno, Paola Minieri, presidente del comitato borgo marinaro Coroglio –. Abbiamo pagato per anni per la presenza delle fabbriche e in tanti sono morti a causa dell’amianto. Se Renzi, il Governo, il Comune ci aiutano, noi aiutiamo loro. Se ci dicono riqualifichiamo il borgo, ben venga, ma vogliamo rimanere nelle nostre case”.

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