Ci sono alcuni periodi della nostra vita in cui sappiamo perfettamente far prevalere la ragione su qualsiasi altra cosa.
Agiamo solo quando siamo sicuri che quella è la via migliore da prendere, la più giusta. Magari poi ci accorgiamo che agire in quel modo ci ha portato ad imboccare una strada sbagliata, ma non ce ne pentiamo, non abbiamo rimpianti o rimorsi, quella era la scelta più ragionevole possibile, non era possibile pensare ad altro.
La mente è stata lucida ed ha scelto. Ma a caratterizzare la nostra vita deve essere sempre fare scelte razionali? E’ questa la strada migliore, sempre?
Illusione, pura illusione. Arriva un momento in cui il solo desiderio è desiderare altro. Bramiamo le passioni, quelle sconvolgenti, sconcertanti, sorprendenti, travolgenti. Desideriamo lasciarci andare agli istinti, agire senza pensare ed essere liberi. Perché prima o poi si cade, si cede, ci si abbandona.
Comprendere che la mente è limitata, che arriva solo fino ad un certo punto e poi depone le armi, sconfitta com’è dalle emozioni. Agire spinti da queste ultime e non dalla ragione forse ci fa imboccare strade avventate e pericolose, ma è come un gioco d’azzardo che ti fa scatenare l’adrenalina sotto pelle, quando la senti pulsare nelle vene.
Sfido chiunque a saper descrivere con le parole la sensazione che si prova quando si riesce a spegnere il cervello ed agire di solo cuore, pancia ed anima.
Quando ci accorgiamo che la nostra vita è troppo prevedibile, raziocinante, scontata iniziamo a dannarci l’anima, vorremmo essere più passionali per provare l’ebbrezza della fallacità ed il pericolo dell’errore diventa piccolo piccolo, quasi insignificante.
Poco importa da dove parti o dove devi arrivare, quello che conta è quanto riesci a sentirti felice mentre cammini. Accade sempre qualcosa (o magari arriva qualcuno) e da un giorno all’altro comprendiamo che la nostra razionalità è sparita, che non riusciamo più a servircene, ci sentiamo impotenti, preda delle passioni più forti, non ci conosciamo quasi più.
