Latini: “I Giganti della Montagna è un classico che penso si possa permettere ormai il lusso di destinarsi ad altro possibile. Voglio immaginare tutta l’immaginazione che posso per muovere dalle parole di Pirandello verso un limite che non conosco”
Napoli, 17 settembre – Proseguono gli appuntamenti con Efestoval, il Festival dei Vulcani di Mimmo Borrelli, che oggi 17 settembre (ore 20.30) approda su un palcoscenico d’eccezione nel suggestivo Parco Monumentale di Baia (via Bellavista 37, Baia), una vasta area di circa 14 ettari in cui si intrecciano perfettamente storia, archeologia e natura, con I Giganti della montagna, ultimo dei capolavori pirandelliani, riadattato, diretto e interpretato da Roberto Latini.
Lo spettacolo, vincitore del Premio della Critica ANCT 2015 e del Premio Ubu 2015 a Gianluca Misiti come miglior progetto sonoro o musiche originali, narra la vicenda di una compagnia di attori che giunge, al termine delle sue peregrinazioni, in un tempo e un luogo indeterminati, al limite fra favola e realtà, alla villa detta “la Scalogna”. Dopo aver affrontato il mito religioso e quello sociale Pirandello affrontò ne I giganti della montagna il mito dell’arte. Rappresentato postumo nel 1937 e rimasto incompiuto per la morte del drammaturgo siciliano.
“Sono sempre stato molto affascinato per il non finito, non concluso. Ho sempre avuto una grandissima attrazione per i testi cosiddetti incompiuti. Mi sembrano così giusti rispetto al teatro. Per la letteratura, per il teatro, l’incompiutezza è qualcosa di ontologico. Trovo perfetto per Pirandello e per il Novecento che il lascito ultimo di un autore così fondamentale per il contemporaneo sia senza conclusione. Senza definizione. Senza punto e senza sipario. – spiega Roberto Latini – I Giganti della Montagna è un classico che penso si possa permettere ormai il lusso di destinarsi ad altro possibile. Voglio immaginare tutta l’immaginazione che posso per muovere dalle parole di Pirandello verso un limite che non conosco. Portarle “al di fuori di tempo e spazio”, toglierle ai personaggi e alle loro sfumature, ai caratteri, ai meccanismi dialogici, sperando possano portarmi ad altro, altro che non so, altro, oltre tutto quello che può sembrare”.
Lunedì 19 settembre (ore 20.30) il Festival proseguirà all’Art Garage di Pozzuoli (Parco Bognar 21 ) con “Sogni in compresse” di Maura Perrone e Roberta Serretiello con gli ospiti della Comunità Dedalo e a cura dell’Associazione Luna Rossa.
Se vivessimo in un luogo ed un tempo in cui nessuno potesse più sognare? Chi lo ha vietato? Se avessimo sempre sognato e poi ad un certo punto fosse diventato impossibile, quasi come se lo avessimo dimenticato? Quanto è importante sognare e com’è la nostra vita senza le riparazioni oniriche? Se ad un certo punto, ricordando l’emozione che al risveglio ci procurava il sogno, volessimo a tutti i costi riprovarci? Cosa saremmo disposti a fare? Queste alcune delle domande che lo spettacolo affronta insieme alla comunità terapeutica riabilitativa dell’Unità Operativa di Salute Mentale di Pozzuoli, che svolge dal 2005 programmi riabilitativi residenziali e semiresidenziali.