Domenica mattina, con la benedizione del cardinale Sepe, una festa per inaugurare le attività del nuovo anno sociale
Giornata di festa per la comunità dell’area orientale di Napoli. Il prossimo 2 ottobre, con la benedizione del Cardinale Crescenzio Sepe, apre i battenti la nuova sede sociale dell’Associazione Culturale “Don Fabrizio De Michino – Vi darò un cuore nuovo”. A San Giovanni a Teduccio, nei locali di Via Ferrante Imparato ristrutturati ad hoc grazie al lodevole lavoro dei soci (ad oggi sono circa 300 i tesserati), fervono i preparativi per la grande festa organizzata anche per dare il via alle attività del nuovo anno sociale.
L’associazione, dedicata a Don Fabrizio De Michino, giovane sacerdote scomparso prematuramente nel gennaio 2014, è attiva già da un anno ed annovera già diverse manifestazioni di carattere socio-culturale, ispirate ai principi di carità ed attenzione ai giovani che Don Fabrizio predicava e praticava durante il suo mandato pastorale.
Domenica mattina l’inizio del nuovo anno sociale, con la benedizione di Sepe e una festa per inaugurare le attività dei prossimi mesi: corso di teatro, un convegno su temi etici, un festival dedicato ai bambini e diversi appuntamenti di carattere culturale, con un occhio alla comunicazione social: la pagina Facebook dedicata a Don Fabrizio e gestita direttamente dal Presidente Fabio, conta già migliaia di sottoscrizioni e propone settimanalmente riflessioni e foto ispirate alla figura dell’amato sacerdote scomparso.
“Fabrizio, poco prima di salire al cielo, incontro Papa Francesco e gli consegnò una lettera in cui raccontava la sua storia ed offriva la sua sofferenza come testimonianza di vera fede – commenta Fabio De Michino – e il nostro scopo associativo e proprio di dare un seguito a questa testimonianza, con le opere e con l’agire quotdiano. Siamo aperti al territorio ed al contributo di tutti, laici e sacerdoti, che vorranno unirsi a noi lungo il cammino. Siam onorati di avere un interlocutore importante come il Cardinale Sepe, che segue le nostre attività pur non avendo un carattere puramente parrocchiale. Si può e si deve seguire l’insegnamento di cristiano – conclude Fabio – anche nella vita civile: aiutare il prossimo, sostenere i più deboli, promuovere i valori del rispetto per la vita e per l’ambiente sono concetti universalmente validi, a prescindere dal credo religioso”.