#RaccontaNapoli: il Museo di Capodimonte e il Real Bosco, scrigno dei capolavori di Caravaggio

Il museo nasce grazie a Carlo III e al suo amore per l’arte

Nel 1738 Elisabetta Farnese lasciò in eredità a suo figlio Carlo III il suo grandioso patrimonio artistico. Il re ebbe l’esigenza di collocarlo in un edificio; affidò dunque la realizzazione della Reggia di Capodimonte a Giovanni Antonio Medrano. Il palazzo fungeva sia da residenza di corte che da sede museale. Il museo fu aperto al pubblico nel 1756; molti artisti lo visitarono tra cui lo scultore Canova e lo scrittore Goethe.

Nel 1799 i francesi saccheggiarono la Reggia, il museo fu abbandonato e il palazzo divenne la residenza di Giuseppe Napoleone e Gioacchino Murat. Alcune opere furono trasferite nell’attuale Museo Archeologico Nazionale.

Nel 1950 si decise di dare all’edifico la funzione unica di Museo.

Esso inizialmente ospitava straordinari capolavori di Tiziano, Parmigianino, Carracci ed un ricchissimo patrimonio di arti decorative. Attualmente sono presenti anche opere provenienti da chiese napoletane e meridionali come i quadri di Caravaggio e Colantonio e la prestigiosa collezione dei Borgia.

Incantevole è anche il Real Bosco di Capodimonte. Esso è un giardino storico ed offre spazi per rilassarsi, fare attività sportiva ed ha alcune aree attrezzate con tavoli e panche. Il bosco nel 2014 è stato nominato il parco più bello d’Italia.

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