Avellino, 30 agosto – Un mese fa, la sera del il 28 luglio, il tragico incidente dell’autobus precipitato dal viadotto Acqualonga a Monteforte Irpino, tolse la vita a 39 persone di Pozzuoli. La coincidenza vuole che, proprio in questi giorni, si stiano svolgendo le perizie per le indagini. Il 29 agosto, la terza giornata di incidente probatorio per stabilire le cause che hanno condotto l’autobus a schiantarsi sulle auto in coda sulla A16 per poi finire sul guardarail abbattendolo e precipitando giù dal viadotto. I periti si sono recati sul luogo dell’incidente per gli accertamenti ufficiali.
Il sopralluogo è stato effettuato dal pool di esperti e dagli avvocati delle vittime e degli indagati. L’ispezione ha interessato sia il tratto di strada della A16, scenario dello sconvolgente incidente, sia la scarpata in cui il mezzo è precipitato. Il salto di oltre trenta metri è costato la vita alla maggior parte degli occupanti, pellegrini in rientro a Pozzuoli dal santuario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo. L’area del sopralluogo è stata interdetta ai giornalisti per la delicatezza delle indagini e per evitare altre fughe di notizie che potrebbero influenzare le indagini stesse. La perizia dovrà anche stabilire i motivi per cui la barriera di protezione, il new jersey, non ha retto all’impatto con il bus, sfondandosi.
In accoglimento alla richiesta di una delle parti, durante l’ispezione al viadotto di ieri pomeriggio, un pezzo della barriera di protezione del viadotto Acqualonga a Monterte Irpino, è stato prelevato per essere esaminato. Il pezzo del new jersey prelevato servirà per effettuare gli esami sui cosiddetti tirafondi, che sono i tasselli di fissaggio delle barriere. Le perizie dovranno inoltre determinare la conformità tra il progetto e la realizzazione del viadotto in cui è avvenuta la sciagura, avvalendosi anche dell’analisi comparata di un pezzo di new jersey integro con uno di quelli che hanno ceduto.
Ad accogliere i periti che hanno svolto il sopralluogo, c’erano oggetti in memoria delle vittime, morte intrappolate all’interno dell’autobus. Al di sotto del viadotto, in un angolo, familiari ed amici hanno appoggiato foto, rosari, fiori, candele, palloncini bianchi ed effetti personali appartenuti ai loro cari, come libri, occhiali e anche scarpe. Cose riposte per non dimenticare, che oggi, ad un mese dalla tragedia, servono come monito ai periti presenti sul posto, per rammentare e rafforzare il proprio ruolo, che è quello di cercare le risposte che diano giustizia alle vittime e rincuorino dal dolore i familiari.
Mercoledì 28 scorso, a distanza di un mese esatto, nella seconda giornata dell’incidente probatorio, è stata effettuata una simulazione dell’accaduto da parte dei periti nominati dalla Procura di Avellino, svoltasi all’interno del deposito giudiziario di Mercogliano in provincia di Avellino in cui si trovano tutti i 14 veicoli coinvolti nel disastroso avvenimento. Ad assistere i tre periti nominati dalla Procura, gli ingegneri Alessandro Lima, Andrea Demozzi e Lorenzo Caramma, presenti, anche tutti i consulenti tecnici, circa una ventina, nominati da tutte le parti interessate.
Secondo indiscrezioni giunte nella prima giornata di incidente probatorio, martedì 27 agosto, sembrerebbe avvalorarsi la tesi secondo cui l’autista del pullman, Ciro Lametta, anch’egli morto nell’incidente, avrebbe perso il controllo del mezzo per la rottura dell’impianto di trasmissione che a sua volta avrebbe danneggiato i freni. L’inchiesta riguarda sia Ciro Lametta che è rimasto ucciso, che il fratello Gennaro, titolare della Mondo Travel. Gli altri due indagati sono i dipendenti della società Autostrade Michele Renzi e Antonio Sorrentino.
Le indiscrezioni fornite da uno degli avvocati che rappresenta la famiglia di una vittima, Andrea Pianese, ha suscitato disappunto da parte del capo della Procura di Avellino, Rosario Cantelmo, che avrebbe ammonito telefonicamente l’avvocato, ricordandogli che alcune dichiarazioni possono rappresentare violazione del segreto istruttorio.
L’amministrazione comunale di Pozzuoli, commemorerà le vittime durante la messa per il trigesimo della scomparsa dei 39 passeggeri del bus. A celebrare la funzione, nella concattedrale San Paolo di Monterusciello, martedì 3 settembre alle ore 19, sarà il vescovo di Pozzuoli, mons. Gennaro Pascarella. Saranno presenti il sindaco Vincenzo Figliolia, gli assessori e i consiglieri comunali di Pozzuoli.