Antonietta Di Martino, dal podio all’incubo dell’infortunio. La sfida della riabilitazione.

Antonietta Di Martino si è avvicinata all’atletica all’età di dodici anni con la partecipazione dei Giochi della Gioventù, è in quell’ occasione che si è innamorata dello sport e non lo ha più lasciato. Il salto in alto le è costato tanti sacrifici, duro lavoro e spesso tante delusioni, ma ogni goccia di sudore che ha versato l’ha resa una donna, atleta meravigliosa, determinata ma umile, caparbia ma sempre sorridente, una campionessa che oggi tanti ammirano e che vedono in lei l’essenza pura dello sport.

Il fondatore dei giochi olimpici moderni, Pierre de Coubertin, diceva: “Lo sport è parte del patrimonio di ogni uomo e di ogni donna e la sua assenza non potrà mai essere compensata”. Il Comitato olimpico Internazionale promuoveva l’ideale olimpico dello sviluppo dello sport, per diffondere la pace, la comprensione fra le nazioni e le culture e l’istruzione dei giovani.

Antonietta Di Martino è un’atleta campana, nata a Cava de’ Tirreni in provincia di Salerno il primo giugno del 1978 e ha dimostrato da subito di avere un grande potenziale nel salto in alto, nonostante non sia altissima per questa disciplina, solo 1,69 m.

Il suo primo grande successo è arrivato nel 2001 con gli Assoluti di Catania, uguagliando con la misura di 1,98 m. il primato nazionale fissato ad Atene da Antonella Bevilacqua. La sua carriera atletica è stata un continuo crescendo, con il quinto posto ai mondiali Indoor di Mosca nel 2006, uguagliando nel 2007 Sara Simeoni con la misura di 2,00 m., nessun’atleta era riuscita nell’impresa fino ad allora, e nel settembre sempre del 2007 si è aggiudicata la medaglia d’argento ai Mondiali di Osaka saltando i 2,03 m stabilendo il nuovo primato italiano.

Alle Olimpiadi di Pechino del 2008 non ottiene il risultato sperato e deve accontentarsi di un decimo posto, ma si riscatta l’anno dopo aggiudicandosi l’oro ai Giochi del Mediterraneo.

Sono però gli ultimi due anni a vederla davvero protagonista, regalando all’Italia emozioni incredibili, aggiudicandosi una medaglia dopo l’altra: diventa medaglia di bronzo ai Campionati del Mondo di Atletica Leggera di Daegu del 2011; nello stesso anno conquista la medaglia d’oro agli Europei Indoor, e al meeting internazionale in Slovacchia si supera nel primato italiano saltando i 2,04 m; nel 2012 ai Mondiali Indoor di Istanbul si aggiudica l’argento.

Ma la carriera di Antonietta è stata caratterizzata oltre che da grandi conquiste e soddisfazioni, anche da brutti infortuni, infatti tra il 2003 e il 2004 ha dovuto osservare un periodo di riposo forzato per recuperare da una periostite e una operazione alla caviglia.

L’incubo dell’infortunio si è ripresentato purtroppo anche quest’anno, negandole la possibilità di partecipare all’evento che ogni atleta sogna nella vita e per cui si fanno tanti sforzi: le Olimpiadi, che quest’anno si sono svolte a Londra come ben ricordiamo.

Ferma da aprile per una lesione muscolare al flessore della gamba sinistra di stacco, il 25 luglio si è dovuta sottoporre ad un nuovo intervento chirurgico dovuto al fatto che qualcosa di più grave l’aveva compromessa: una rottura completa del corno posteriore del menisco mediale.

Intenta nel suo percorso di riabilitazione per questo infortunio, Antonietta Di Martino ha condiviso con noi la sua storia, rispondendo alle domande di NapoliTime.

Nella tua carriera sei stata reduce da diversi infortuni che ti hanno costretto allo stop anche in vista di gare importanti, qual’ è stato quello per cui hai sofferto di più fisicamente e moralmente?

“Sicuramente quello di quest’anno, ma non come tutti credono per la mancata partecipazione alle Olimpiadi, ma per l’ansia di sottopormi ad una nuova operazione”.

Qual’è lo spirito con il quale affronti il recupero fisico e la riabilitazione dopo un infortunio?

“Ho sempre avuto tanta voglia di ricominciare e raramente mi sono abbattuta, questo mi ha sempre aiutato a impegnarmi nella riabilitazione avendo il sorriso sulle labbra”.

Le persone che ti conoscono ti apprezzano per essere un’atleta o meglio una persona che si mostra sempre col sorriso anche in situazioni difficili, e sempre lontana da qualsiasi polemica, ma tu nel tuo intimo hai mai pensato di mollare?

“Molto spesso. Le crisi ci sono per creare una nuova strada, senza crisi non si potrebbe andare avanti perché non ci sarebbe crescita personale, e dopo ogni ripensamento aggiungevo e aggiungo un mattoncino al mio bagaglio personale”.

I tuoi propositi per il futuro? e soprattutto adesso come stai col ginocchio?

“Sto recuperando dall’operazione, tutto procede bene e un passo alla volta penserò anche al mio futuro”.

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