Napoli, 31 luglio – Lo sciopero previsto per il 5 agosto per gli autotrasportatori della grandi aziende è stato indetto quando si è interrotto, dopo due giorni, il tavolo delle trattative tra sindacati e rappresentanti delle aziende di trasporto iniziato il 24 luglio. Mentre per domani primo agosto, il Garante per gli scioperi, Roberto Alesse, ha convocato petrolieri, benzinai e concessionari per tentare di far ripartire il confronto ed evitare così nuovi scioperi.
Dopo più di un anno dall’avvio della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di logistica, trasporto merci e spedizioni, scaduto a dicembre 2012, si giunge ad una battuta di arresto. Lo sciopero non riguarderà i cosiddetti padroncini. Il punto di rottura si è avuto alla richiesta di aumento di 130 euro per il triennio 2013-2015 sul contratto ed il pagamento degli arretrati da gennaio a maggio pari a 110 euro, nel rispetto dell’accordo della prima tranche di 35 euro.
Le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato lo sciopero generale del settore anche per la pretesa cancellazione da parte dei datori di lavoro degli arretrati con l’offerta dell’aumento contrattuale di 90 euro, che sono stati respinti unitariamente con la rottura della trattative e la richiesta del pagamento il prossimo mese degli arretrati già maturati.
L’avvio della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro della logistica, trasporto merci e spedizioni risale ad un anno fa giungendo ad un’ennesima battuta di arresto.
Nella riunione avvenuta lo scorso 6 giugno con la CNA-Fita (Unione Nazionale Imprese di Trasporto) fu stabilito tra le parti che a partire da giugno 2013 venisse erogato l’acconto relativo agli aumenti futuri. Il provvedimento annullava l’indennità di vacanza contrattuale che doveva entrare in vigore a partire da maggio 2013, reso necessario a causa del ritardo del rinnovo del CCNL spedizioni, trasporto e logistica. In pratica restano sospesi gli arretrati di vacanza contrattuale maturati da gennaio 2013 e la loro erogazione doveva essere stabilita al rinnovo del contratto. Gli importi mensili degli acconti non contribuiscono alla determinazione della quattordicesima e saranno segnati con l’indicazione “Acconto rinnovo CCNL”.
La CNA-Fita, non aveva firmato il “capitolo autotrasporto”, sia per la parte economica che per quella normativa, asserendo che il momento economico contingente necessitava di uno sforzo eccezionale da parte di tutti per raggiungere un’intesa. La presidente nazionale del CNA-Fita, Cinzia Franchini, aveva commentato al riguardo: “Purtroppo le organizzazioni sindacali dei lavoratori sembrano non comprendere quanto siano ristretti i margini di operatività delle nostre imprese e ancora una volta si caratterizzano per un rilancio rialzista nelle trattative”.
Nelle motivazioni della mancata firma del contratto relativo agli aumenti ci sono le asserzioni che ad essi non corrispondono misure atte a contenere i costi delle aziende e che nella situazione attuale non è possibile per le aziende sapere quanto dovranno pagare al termine della trattativa per il rinnovo contrattuale.
La questione della logistica e trasporto merci è particolarmente spinosa perché, se da una parte ci sono le richieste dei lavoratori, dall’altra si trovano Governo, autotrasportatori e committenti alle prese con i costi minimi dell’autotrasporto.
La prima riunione del tavolo trilaterale si è svolta il 10 luglio risolvendosi in un incontro interlocutorio tra le parti che hanno espresso le proprie posizioni. Emersa solo la contrapposizione tra autotrasportatori che hanno difeso i costi minimi ed i rappresentanti della committenza che si sono dichiarati contrari. Dalle parole dell’ex sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino, chiari gli intenti del governo: “L’obiettivo posto dal Ministro Lupi tende a cercare un accordo tra Committenza e autotrasporto sulla sistemazione della norma sui costi minimi prima che intervenga, in un modo o nell’altro, la Commissione Europea. Il ministro si sta dimostrando determinato e concreto perché tra committenza e autotrasporto finisca il muro contro muro e si arrivi a un nuovo patto positivo”.
Nella successiva riunione del 17 luglio tra Unatras ( il raggruppamento delle principali associazioni di rappresentanza delle imprese di trasporto merci su strada) ed il sottosegretario ai Trasporti, Rocco Ghirlanda, accompagnato dal consigliere del ministro Bartolomeo Giachino, l’associazione degli autotrasportatori ha proposto otto interventi, tra cui alcuni che riguardano i costi minimi.
In particolare quello riguardante l’abolizione della facoltà di attivare accordi di settore tra le associazioni dell’autotrasporto e della committenza che comunque, finora, non sono mai stati sottoscritti. Richiesta anche la garanzia dell’applicazione delle norme sul cabotaggio terrestre, che dovrebbe avere strumenti più efficaci, e l’introduzione di nuove norme per combattere il fenomeno della chiusura e successiva riapertura, con altre denominazione, delle imprese di autotrasporto.
Ma il rinnovo del contratto nazionale di lavoro per gli autotrasportatori sembra avere preso una strada tortuosa e piena di soste forzate, con lo scontro tra le parti ognuna con le proprie necessità di sopravvivenza.