Firmato protocollo d’intesa tra Comune di Napoli, Soprintendenza dei Beni Architettonici, Camera di Commercio e Università Federico II
Fra un anno il volto del centro storico di Napoli, grande sito Unesco, potrebbe cambiare radicalmente. C’è bisogno di mettere ordine e ripristinare il decoro, visto che la situazione è sfuggita di mano: parecchi locali espongono qualsiasi cosa, trattando un bene pubblico, il marciapiede, alla stregua di un bene privato. Il Comune di Napoli, che sta cercando di correre ai ripari, nella giornata di mercoledì ha firmato un accordo con la Soprintendenza dei Beni Architettonici, Camera di Commercio e Università Federico II.
Il piano è stato illustrato nei dettagli dall’Ufficio Stampa del Comune di Napoli. Grazie a fondi messi a disposizione dalla Camera di Commercio, con l’impegno di giovani architetti del Dipartimento di Architettura della Federico II, con la supervisione del Comune e della Soprintendenza, verrà stilato un regolamento per gli arredi, cioè i cosiddetti dehors: bar, tavolini, ombrelloni delle attività di ristorazione che somministrano all’aperto. Chi non si adeguerà alle norme non potrà ottenere l’autorizzazione alla somministrazione esterna di cibo e bevande. La Camera di Commercio stanzierà 500mila euro per gli operatori che dovranno adeguarsi ai nuovi modelli di arredo, mentre il Comune sconterà la Cosap (Canone Occupazione Suolo Pubblico), per compensare ulteriormente le spese sostenute dai ristoratori.
Una svolta estetica di cui si sentiva sempre più il bisogno, visto che a rovinare il paesaggio di Napoli non sono solo i suk, che spesso si vedono in città, ma anche il comportamento indisciplinato di qualche ristoratore. “È un evento storico perché per la prima volta quattro soggetti condividono un’idea di città. E poi diamo la possibilità a giovani architetti di utilizzare la loro intelligenza per ripensare la città e offrire a cittadini, turisti ed esercenti una Napoli ancora più bella e adeguata alla sua storia”, ha affermato l’assessore all’Urbanistica, Enrico Panini (in foto). Per il sovrintendente Luciano Garella “quando le amministrazioni si uniscono riescono a ottenere dei risultati importanti. Molti uffici hanno ridotte forze lavoro e l’essere oggi qui insieme per avviare una struttura che rappresenta qualità e quantità è il migliore risultato che possiamo raggiungere in questa fase storica”. Soddisfazione è stata espressa anche dal direttore del Dipartimento di Architettura della Federico II, Mario Rosario Losasso, perché “avremo uno staff di docenti qualificati e di brillanti vincitori delle borse di studio” e dal commissario straordinario alla Camera di Commercio, Girolamo Pettrone, che ha sottolineato come “per la prima volta quattro Enti insieme in solo tre mesi riescono a firmare questo protocollo d’intesa”.