Il via libera durante la Cabina di regia tenutasi quest’oggi a Palazzo Chigi. Per Gentiloni quello di oggi è un “passo importante per un progetto davvero strategico”, mentre per de Magistris “si è raggiunto il migliore accordo possibile”. De Luca, invece, pone tre nodi da sciogliere nelle prossime settimane: su competenze, area della bonifica e il rischio de-finanziamento da parte dell’Ue
Roma, 4 agosto – Siglato l’accordo per la riqualificazione di Bagnoli, durante la riunione della Cabina di regia tenutasi quest’oggi a Palazzo Chigi (a Roma). A presiederla il premier Paolo Gentiloni. All’incontro presenti il sindaco di Napoli Luigi de Magistris (accompagnato dal capo di gabinetto Attilio Auricchio e dall’assessore all’Urbanistica Carmine Piscopo), il governatore della Campania Vincenzo De Luca, il commissario straordinario Salvatore Nastasi e l’amministratore delegato di Invitalia (soggetto attuatore del programma e stazione appaltante dei lavori, ndr), Domenico Arcuri. Presenti, inoltre, i ministri della Coesione territoriale e del Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, e il viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova.
Il Piano per Bagnoli prevede due chilometri di spiaggia pubblica, spazi per iniziative culturali e commerciali, ben 7 chilometri di pista ciclabile e c’è inoltre l’ipotesi di realizzare una stazione lato mare. A Nisida verrà realizzato un albergo fronte mare, mentre la passeggiata a mare si allungherà fino alla Porta del parco e ci sarà l’arretramento di Città della Scienza. Nel borgo di Coroglio verranno riqualificate solo le strutture “non abusive”. Per le opere terminate dalla società Bagnoli Futura ci saranno probabilmente delle modifiche: al Turtle Point, ad esempio, dovrebbe sorgere il “centro ricerche e infrastrutture marine avanzate”. Dal 2018 dovrebbero iniziare le bonifiche, mentre il completamento dei lavori previsti è stimato in 7 anni (quindi nel 2024).
“Quello di oggi è un passo importante per un progetto davvero strategico, come quello della bonifica e rigenerazione di Bagnoli. Ho ritenuto giusto che a suggellare questa tappa fosse una riunione simbolica a Palazzo Chigi”, ha affermato Gentiloni. “Siamo di fronte ad una grande operazione di rigenerazione urbana. Davvero impressionante per le dimensioni dell’area, che mira a tutelare innanzitutto la salute dei cittadini con il recupero ambientale”, ha aggiunto. “Finalmente oggi parte la rinascita di Bagnoli – ha detto il ministro De Vincenti a margine della Cabina di regia –. Tutte le istituzione convergono su questo percorso avviato, che porterà tutti i cittadini a riappropriarsi di una delle aree più belle del mondo. C’è un clima di piena collaborazione. Le attività di bonifica sono già partite e si completeranno nel giro di due-tre anni”.
Il sindaco de Magistris si ritiene soddisfatto dell’accordo, in quanto “sono state recepite tutte le istanze della città”. “Si è raggiunto il miglior accordo possibile: si è realizzato quello che fino a solo qualche mese fa sembrava impossibile. Rispetto a come eravamo partiti è davvero tutta un’altra storia”, ha sottolineato il primo cittadino ai microfoni di Rainews 24. “Quello di oggi – ha aggiunto de Magistris – è un giorno importante. C’è stato un clima di dialogo istituzionale importante e di rispetto reciproco, nella consapevolezza comune di un obiettivo che è strategico non solo per la città di Napoli ma anche per la Regione Campania e per l’intero Paese”.
Di “giornata importante” ha parlato anche De Luca. Tuttavia per il presidente della Regione Campania ci sono ancora 3 nodi da sciogliere nelle prossime settimane: su competenze, area della bonifica e il rischio de-finanziamento da parte dell’Ue. “La prima questione – ha spiegato De Luca – riguarda la definizione puntuale delle responsabilità e delle competenze di ognuno dei soggetti interessati al progetto Bagnoli. La Regione è interessata ad avere un quadro chiaro e definito delle responsabilità delle competenze ritenendo di dover tutelare pienamente le proprie competenze. La seconda riguarda l’area della bonifica, che rimane nelle competenze commissariali. Competenze che per quanto ci riguarda, fuori dell’area di rilevanza nazionale, dovranno rimanere affidate alle istituzioni territoriali. La terza: vi è una cifra che preoccupa la Regione Campania ed è quella dei 150 milioni per i quali siamo fortemente esposti. L’insieme degli interventi che sono stati finanziati con i fondi europei (Parco dello Sport, Porta del parco, Turtle Point), non sono collaudabili perché sostanzialmente devastati, e non sono rendicontabili all’Unione europea. Rischiamo cioè, concretamente di avere un de-finanziamento di 150 milioni. Questo – ha sottolineato – è un punto che va sciolto, probabilmente con una interlocuzione diretta tra Governo e Unione europea, segnalando la eccezionalità del problema e la vicenda del sequestro delle aree. Ma la questione non può essere accantonata”.
Per quanto riguarda le infrastrutture, come le stazioni metro che dovranno sorgere nell’area, De Luca ha chiarito che “la Regione rinvia agli approfondimenti tecnici da fare con i ministeri competenti”. “Bisogna sapere però che si tratta di interventi che a secondo delle scelte vanno in un range tra i 200 milioni e il miliardo di euro. È del tutto evidente che senza queste risorse, che oggi non ci sono, diventa problematico immaginare di avviare gli interventi di realizzazione delle infrastrutture. Occorrerà fare delle scelte, valutando anche costi e benefici”.
“In ogni caso – ha concluso De Luca – oggi è stato fatto un passo importante, decisivo, e comunque il presupposto essenziale per entrare concretamente nel merito di un intervento, quello su Bagnoli, che la Regione Campania considera strategico”.