#VentiRighe – Nord e Sud uniti nel razzismo

In tema di razzismo, in Italia c’è motivo ogni giorno per un grido di allarme

Barry, senegalese, quasi quarantenne, incinta. Viaggiava in autobus, a Rimini. Due delinquenti italiani ventenni, un ragazzo e una giovane donna, le hanno sottratto il cellulare con la violenza, l’anno insultata, picchiata brutalmente. E’ accaduto tra l’indifferenza dei passeggeri che non hanno mosso un dito. Gli aggressori. Uno: “Negra di m…a”, l’altra “Ti faccio abortire”. Sempre in Romagna un nigeriano è stato accoltellato davanti a un supermercato. Ma l’Emilia-Romagna non era una delle regioni di sinistra, della tolleranza, dell’accoglienza? Sono solo alcuni episodi, ma si sommano a molti altri casi di razzismo e xenofobia e non si capisce se la coscienza democratica del Paese è ancora vigile.

Nord e Sud uniti nel razzismo. Lina, a metà italiana (padre), metà nigeriana (madre): si presenta in un ristorante di Pietraroja, nel beneventano, per sostenere una prova come cameriera. La moglie del titolare appena vede il colore della sua pelle, va in escandescenze, le lancia contro piatti, urla e la caccia dal locale. Il marito sostiene che la ragazza non era all’altezza del compito, la ragazza accompagnata dalla sorella e da un’amica esperta di cucina ribatte che non ha sostenuto alcuna prova sulle proprie capacità.

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