Napoli e la Russia festeggiano 240 anni di amicizia diplomatica

L’Ambasciatore Razov: “Rapporti con Napoli ottimi, nel 2018 la città ospiterà le “stagioni russe”

Si è tenuta questa mattina la celebrazione dei 240 anni di amicizia diplomatica tra Napoli e la Federazione Russa. Una relazione che parte da lontanissimo, dal momento che la prima città d’occidente ad aver goduto di rapporti d’amicizia con l’Impero Russo fu proprio Napoli, allora capitale del Regno delle Due Sicilie. Questo sodalizio diplomatico e, successivamente, culturale, politico ed economico, portò nel 1777 alla sottoscrizione di un accordo da parte del Re Ferdinando I di Borbone e dell’Imperatrice di tutte le Russie Caterina II.

Il Consolato Onorario della Federazione Russa in Napoli (Ente Patrocinante) e l’Associazione Culturale “Russkoe Pole” (Organizzatrice dell’evento) hanno celebrato questa mattina l’amicizia Napoli-Russia con una serie di iniziative. Dopo un incontro in sala Giunta di Palazzo San Giacomo tra l’Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Federazione Russa in Italia, Sergey Sergeevich Razov, il Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e il Console Onorario della Federazione Russa in Napoli, Vincenzo Schiavo, le cariche istituzionali hanno presenziato allo svelamento di una targa onorifica, in onore del primo ambasciatore ad avere mai rappresentato la Russia sul suolo italico, Andrey Kirillovich Razumovsky, presso Palazzo D’Alessandro di Pescolanciano, in via Nardones 188, proprio lì dove alloggiavano i primi ambasciatori russi in Italia per volere dello zar Polo I Petrovich Romanov (figlio di Caterina), che soggiornò nello stabile che affaccia su Piazza Trieste e Trento.

“Laddove in altri paesi – ha sottolineato l’ambasciatore Sergey Razov – le prove di un passaggio della Russia vengono distrutte, qui a Napoli avviene l’opposto. Sono onorato di rendere omaggio al primo ambasciatore russo in Italia, siamo riconoscenti al sindaco e al Comune per la collaborazione per questa iniziativa. Le nostre relazioni con Napoli si sviluppano molto bene, sono lieto di aver raccolto la disponibilità dal sindaco per ospitare nel 2018 l’anno della cultura russa che ci sarà in Italia l’anno prossimo. Intanto i turisti russi possono meglio orientarsi visitando le meraviglie della nostra città. Il Consolato infatti, in collaborazione con il Comune, sta aggiungendo indicazioni in cirillico in tutti i punti turistici della città”.

L’incontro tra Razov e de Magistris, molto cordiale e piacevole, ha prodotto la disponibilità a stringere l’importante sinergia tra Napoli e Russia in modo che il capoluogo campano diventi capitale del centro sud per le “stagioni russe” che nel 2018 si terranno in Italia. Nel 2017 il Giappone ha ospitato una serie di eventi della Federazione che hanno visto il coinvolgimento, tra gli altri, dei migliori artisti russi.

“Questa targa che abbiamo svelato oggi insieme – ha dichiarato Luigi de Magistris, sindaco di Napoli – dimostra quanto consolidati, storici e ricchi di significato siano i rapporti tra la nostra città e la Russia, un tempo tra il Regno delle due Sicilie e l’Impero Russo”

“Il consolato e l’ambasciata della Federazione Russa – ha invece dichiarato Vincenzo Schiavo, console onorario in Napoli – si sentono a casa propria qui a Napoli e questo è solo la conferma di un rapporto che già 240 anni fa era molto intenso e proficuo. Una relazione che si sta intensificando grazie al lavoro che stiamo svolgendo: ci sono tre voli giornalieri diretti su Capodichino dalla Russia, ad agosto 10mila cittadini russi sono stati ospiti a Napoli, la Russia ama la città di Napoli, la città accoglie in modo perfetto la comunità russofona”

Presso il “Gran Caffè Gambrinus” si è poi tenuta una conferenza storia sul tema, alla quale hanno partecipato, oltre all’Ambasciatore Sergey Razov e al Console Vincenzo Schiavo, anche Ekaterina Kornilkova, Presidente dell’Associazione “Russkoe Pole” e promotrice dell’evento,  Paolo Rivelli, Rappresentante del Circolo Reale di Borbone in Roma, Ettore d’Alessandro, Duca di Pescolanciano e Michail Talalay, giornalista e rappresentante dell’Accademia delle Scienze Storiche.

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