L’annuncio di de Magistris: “Ad Avellino in campo con un candidato Dema”

Il sindaco di Napoli ha confermato la presenza di una lista di Dema alle prossime comunali di Avellino. Stoccata al segretario regionale del Pd, Assunta Tartaglione, sul salvataggio dell’Eav

Avellino, 9 settembre – Il movimento politico Dema, che fa capo al primo cittadino di Napoli Luigi de Magistris, presenterà un proprio candidato sindaco alle prossime elezioni comunali di Avellino. Ad annunciarlo è stato lo stesso de Magistris, presente quest’oggi in città per presentare il suo libro La città ribelle. Per le prossime amministrative, ha affermato de Magistris durante il colloquio con il giornalista Gianni Colucci del quotidiano Il Mattino, “ci stiamo lavorando. Noi abbiamo intenzione di costruire insieme ad altri un movimento politico senza confini, Avellino è una città molto importante a cui Napoli è molto legata. Saremo presenti alle prossime amministrative con un nostro candidato”. L’esperienza che lo ha visto protagonista a Napoli, ha però precisato il sindaco, “non è un modello da esportare. La nostra è una testimonianza che si può realizzare anche altrove in base alle caratteristiche peculiari di altri luoghi”.

“Nella nostra città – ha spiegato de Magistris – stiamo dimostrando che dando forza alla gente, ripartendo dai valori semplici ma forti come l’autonomia, il coraggio, l’onestà, la passione, la libertà, i beni comuni e la democrazia partecipativa si può migliorare anche senza soldi. Quella che si sta facendo è una cosa enorme, per questo sono profondamente entusiasta di continuare fino al 2021”. Per le comunali di Avellino “credo che faremo una lista, vedremo in che modo, con chi e a quali condizioni, e speriamo di suscitare interesse ed entusiasmo tra coloro che vogliono un modo nuovo di fare politica che possa coniugare innovazione, rivoluzione e affidabilità di governo, per dare voce ai cittadini, potere a chi non l’ha mai avuto, per far contare le persone non ad esempio per quanti soldi hanno ma per come sono, per dare forza ai territori”.

“Ci fa piacere mettere in rete le esperienze – ha aggiunto il primo cittadino partenopeo – per questo nel libro parlo di convergenze autoctone, mettendo insieme associazioni, comitati, amministratori. L’Italia deve ripartire dai territori e noi abbiamo un’idea su tutto e siamo appassionati, ma sappiamo che i programmi vanno avanti se dai risposte sui servizi”.

“Ridando forza alla nostra terra si crea lavoro per tutti, lo prova l’inversione del trend che si registra a Napoli dove in questi anni si sono creati migliaia di posti di lavoro e strutture ricettive che 6 anni fa erano chiuse impiegano oggi 30-40 persone. Un sindaco non deve promettere lavoro – ha sottolineato de Magistris –, ma creare le condizioni perché ci siano investimenti e questo a Napoli sta accadendo”. L’obiettivo che de Magistris si pone è quello di trasformare Napoli in “capitale di una nuova democrazia partecipativa anche per il livello di funzionamento dei servizi essenziali nella media nazionale, quindi trasporti e strade”. Allo stesso tempo, la volontà del sindaco è “portare l’esperienza napoletana in giro per l’Italia, da Bolzano a Lampedusa, per mostrare come si può cambiare una città in 10 anni senza scendere a compromessi. In questo modo, credo che troverò un Sud che si candida a governare il Paese, al di fuori della logica del sistema che dice ‘vi ho portato i soldi, ricordatevi di me’, lontano dal cancro costituito da politica, affari e mafie”.

Sulla lotta alla mafia, il sindaco ha aggiunto: “Mi candiderò con questa idea di liberare il Paese da mafie e corruzione. Costruiremo questo e vedremo se la gente lo voterà o meno e se cambieremo il Paese. Io sono fiducioso”. Quanto alle accuse che spesso gli vengono poste di essere un masaniello o populista, de Magistris ha detto: “Se populista significa strumentalizzare il popolo, non lo sono. Ma se significa stare in mezzo alla gente, dopo aver girato per anni botteghe, strade e scantinati, allora non mi offendo e ringrazio il popolo napoletano perché in questi anni la gente me la sono sempre sentita vicina”.

De Magistris non fa mancare critiche al governo. Rispetto ad altre città, ha detto il sindaco, “Napoli non ha avuto niente, siamo in pre-dissesto, non si può investire né assumere. La città è messa in gabbia come se il governo dicesse ‘vediamo questo cristiano quanto regge sott’acqua’. Noi però non solo non affoghiamo, ma resistiamo e segniamo, per usare una metafora calcistica, perché dobbiamo muoverci tra gli avversari e aggirare o rimuovere gli ostacoli per riuscire a segnare. Napoli è Inferno, ma finalmente anche Purgatorio e Paradiso, e al di là della storia che non funziona niente, nel 2019 avremo 15mila atleti per le Univesiadi grazie alle quali tra un anno e due o tre mesi saranno pronti tutti gli impianti sportivi di Napoli che dopo i giochi potremo restituire alla città e ai giovani”.

Il sindaco ha voluto replicare al segretario regionale del Pd Assunta Tartaglione, che ieri ha accusato de Magistris di far affondare l’azienda municipale dei trasporti, Anm, mentre la Giunta De Luca ha salvato l’Eav. “Mi risulta che all’Eav il governo abbia dato 650mln – ha detto de Magistris –, mentre noi stiamo salvando l’Anm con modalità autoctone ma forti, senza aver avuto l’elargizione di denaro pubblico che l’Eav ha ottenuto. Invito Tartaglione e i deputati piuttosto che fare invettive o dire cose false, a fare critica costruttiva e, semmai, sostenere un po’ i territori dai quali sono stati nominati, non eletti ricordiamocelo bene. In questi sei anni personalmente Tartaglione non l’ho mai vista”.

Tornando a parlare di Irpinia, de Magistris ha affermato la necessità, anche per quanto riguarda i trasporti, di “fare innanzitutto molta rete sul territorio, perché tantissimi turisti che stanno venendo a Napoli adesso fanno in città la gran parte del soggiorno, mentre prima si limitavano ad atterrare con l’aereo o arrivare con la nave. Perché – si domanda il sindaco – non organizzare meglio una rete di mobilità nella regione Campania? Perché non far venire i turisti per qualche giorno in queste zone così belle? Ormai sono talmente tante le persone che vogliono venire nelle nostre zone che dobbiamo fare rete, essere uniti nelle diversità e auspicare che la Regione Campania presti attenzione sempre maggiore nell’elargizione dei fondi europei in difesa del territorio, dei beni comuni, del paesaggio e della cultura”.

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