Assemblea domenica 14 gennaio a Milano, presso il liceo scientifico “B. Pascal” via Alfonso Corti,16 Lambrate Milano, alle ore 9:30
A Milano si terrà un’importante assemblea in difesa dei precari della scuola, in cui si tratterà di temi cruciali e scottanti quali: docenti di terza fascia con anni di esperienza trasformati in tirocinanti; docenti “vittime” dell’algoritmo; potenziatori trasformati in un manipolo di tappabuchi; gae infanzia storiche dimenticate; diplomati senza esperienza in gae e in ruolo; un transitorio che mette pas contro tfa e tutti contro la terza fascia. Per l’occasione, abbiamo deciso di intervistare il presidente dell’Associazione nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori, ingegnere e professore Pasquale Vespa che gentilmente ha risposto a tutte le domande postegli.
Chi è Pasquale Vespa?
“Un lavoratore precario, un docente che svolge il proprio lavoro ogni anno in una scuola diversa del centro storico di Napoli, da settembre a giugno. Con tutte le difficoltà che emergono quotidianamente dovute ad un contesto sociale difficile. A cominciare dall’elevato tasso di abbandono scolastico. Lo scorso anno ero al Liceo Cuoco Campanella, la scuola di Arturo, il 17enne accoltellato alla Sanità qualche giorno fa da 4 minorenni. Quest’anno sono su due scuole e completo l’orario ancora lì. Sono legato a questa scuola e ricordo i ragazzi con particolare affetto. Come in tutte le scuole in cui vado, mi scontro con la solita storia, i ragazzi cambiano ogni anno docenti, quando sono fortunati o addirittura le cattedre restano scoperte per mesi. Ogni anno scolastico, per me come per loro, è un ricominciare dall’inizio”.
Quali sono le finalità dell’Associazione nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori?
“Far conoscere quello che il segretario del Pd Renzi disconosceva. In particolare, nella prima versione del documento della Buona Scuola, i precari di Terza Fascia non erano nemmeno considerati precari, si ignorava la loro esistenza e funzione. Una profonda e sconfortante ignoranza che ha accomunato per mesi una vasta area dei nostri parlamentari. Lo abbiamo spiegato in 30 incontri, trenta viaggi a Roma per dialogare con varie forze politiche, quelle al Governo in primis. Forti assertori che la soluzione ai problemi aperti dalla L. 107/15 fosse di natura politica e non dovesse seguire la via dei Tribunali. Abbiamo incontrato il Ministro, il sottosegretario, l’attuale e il precedente, ma chi ha deciso, lo ha fatto senza recepire i nostri avvisi. Dopo tanti ricorsi, vinti da qualcuno e persi da tanti altri e, dopo la Plenaria che ha deciso sul futuro dei Diplomati Magistrali, siamo del parere che in questi anni la politica abbia totalmente fallito. Alcune forze politiche si sono rivelate una grande delusione: hanno contestato la Buona Scuola e poi hanno votato il DL 59/17 che istituisce il FIT, i 24CFU a pagamento e non riconosce l’esperienza dei docenti precari come nel 2013, quando decine di migliaia di colleghi si abilitarono con il PAS, anche con solo 360 giorni di servizio. Quelli che ora, grazie al transitorio, andranno in ruolo a seguito di un concorso non selettivo per titoli e servizi. Una vera discriminazione tra lavoratori con eguale professionalità ed esperienza. Abbiamo organizzato Assemblee, Manifestazioni, Flash mob e lanciato appelli all’unità della categoria docente. Abbiamo sostenuto la causa dei colleghi abilitati, quella delle Gae infanzia storiche, degli AFAM e degli ITP. Sempre nell’ottica di valorizzare l’esperienza dei lavoratori e di non penalizzare chi, senza esperienza, ora si vede costretto a pagare per acquisire i 24 CFU, solo per partecipare ad un concorso che non assicura il ruolo, ma tre anni di precariato”.
Domenica 14 gennaio 2018, si terrà un convegno organizzato dalla tua associazione. Quali saranno i temi cruciali e caldi che verranno affrontati in giornata?
“Come dicevo il filo conduttore è la valorizzazione dell’esperienza. Per tutti i docenti. Ci opponiamo fermamente al nuovo percorso di selezione del personale docente. Chi ha insegnato per anni è stato utile alla Scuola Pubblica, lo è attualmente e deve essere assunto. Senza se e senza ma! Questo concorso per gli abilitati, ora non più riservato, sempre per una sentenza di un Tribunale, è una farsa. Ed è una spregevole discriminazione non considerare chi, in Terza Fascia, insegna da anni.
Tra le nostre richieste c’era la riapertura della Terza Fascia, in un primo momento ibernata dalla L. 107/15. Una volta riaperta, però, si è rafforzata una verità che noi lavoratori conosciamo bene. I docenti di Terza Fascia servono a far funzionare l’Istituzione scolastica. Quindi occorre prevedere, oltre al percorso FIT, utile a chi è ancora studente universitario, un percorso di abilitazione parallelo, basato sull’esperienza acquisita sul campo! Chi tra qualche anno avrà accumulato tre anni di esperienza nell’insegnamento, non solo si sarà formato, ma lo avrà fatto perché serviva al Sistema scolastico. Quindi deve essere equiparato a chi oggi può usufruire di un percorso agevolato per entrare in ruolo. Non neghiamo l’importanza di una formazione ulteriore, ma non deve essere un alibi per mandare a casa migliaia di lavoratori, perché non abilitati!”
Perché i docenti precari, in particolare, quelli della terza fascia dovrebbero essere presenti senza se e senza ma.
“Credo di essere stato chiaro. Siamo contro la discriminazione tra i lavoratori. Non attaccheremo mai un nostro collega solo perché appartenente ad una “categoria” differente. Faremmo il gioco della politica che ci vuole divisi. Nonostante le mille difficoltà incontrate fino ad oggi, ci riprovo, perchè crediamo che unificare le lotte sia la nostra unica carta vincente contro una politica inconsistente e divisoria portata avanti da troppi gruppi politici fino ad oggi. Ognuno si è coltivato il proprio orticello ma riteniamo che dalla Scuola riceveranno picche alle prossime elezioni”.
Sarà presente qualche esponente politico?
“Per ora siamo in fase di adesioni, alcune arrivate già, da destra e da sinistra. Lascio la mail dell’Associazione per le adesioni perché non chiudiamo la porta a nessuna forza politica associazione.ddl@gmail.com
Voglio ricordare che ci incontreremo domenica 14 gennaio a Milano a partire dalle 9,30 e saremo presso il Liceo Scientifico “B Pascal”, via Alfonso Corti, n.16 – Lambrate – Milano.
Poi magari ci aggiorneremo, se lo vorrà, con i nomi di chi avrà aderito”.
Pasquale, secondo te, come mai c’è un’indifferenza e un disinteresse generale nei confronti della questione della terza fascia con servizio? A parte te, nessuno si occupa della questione.
“Difficile dare una risposta. Apparentemente c’è sconforto. Molti non hanno nemmeno la possibilità economica di raggiungere i luoghi dove ci mobilitiamo. E lo abbiamo fatto a Roma, a Napoli e a Milano dove ritorneremo a gennaio. Molti colleghi si preoccupano solo di aderire ai ricorsi. Noi li consideriamo solo una carta in più, ma la via maestra è la soluzione politica di Politici illuminati. Difficile trovarli in un parlamento composto da nominati che non devono confrontarsi con gli elettori-lavoratori. Ma non mollo, noi non molleremo! In più al Ministero, dove ho incontrato i vertici l’ultima volta a novembre, pare abbiano fatto passare la linea che siamo contenti del FIT, pur riconoscendo la forte discriminazione politica portata avanti contro i docenti di Terza Fascia”.
Dopo la decisione del consiglio sull’espulsione dei diplomati magistrale dalle gae, si è sollevato un polverone mediatico, compresi i sindacati. La terza fascia con servizio, che davvero rappresenta un’emergenza sociale al pari di altre categorie, langue pericolosamente nella più cupa indifferenza…
“Leggo di tante forze politiche “scese” a sostenere la causa dei DM perché, dicono, hanno esperienza. Ma ripeto, i Lavoratori – e per questo sottolineo il termine Lavoratori che è anche nel nome della nostra Associazione – sono in tutte le fasce. La soluzione può essere trovata per tutti, nel rispetto delle professionalità acquisite. Noi possiamo essere anche silenziosi, ma voteremo tutti”.
FONTE: metnews.it – autore Sara Mottola